
Fine settimana di lavoro per Giorgetti, nuove indiscrezioni per il Ddl di bilancio; e spunta il “pacchetto verde”
Rush finale per il ministero dell’Economia e delle Finanze, che deve presentare lunedì 28 novembre in Parlamento la Legge di Bilancio per l’anno finanziario 2023. Spesa totale delle misure contenute nella manovra di bilancio 35 miliardi di euro, mentre le pressioni delle opposizioni e dei sindacati fanno lievitare il testo a 155 articoli. Il nodo più spinoso per i tecnici resta, ovviamente, la ricerca delle coperture necessarie.
Tra le nuove misure al vaglio spunta un nuovo pacchetto sull’ambiente, ma anche il finanziamento di una serie di opere infrastrutturali come il contestato terzo lotto della Tav, l’alta velocità Torino-Lione. Si legge infatti che “entro il 31 marzo 2023, con deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, è autorizzato l’avvio della realizzazione del terzo lotto costruttivo” della Tav e che “il ministero delle Infrastrutture, per l’assegnazione delle risorse, presenta una relazione concernente i contributi versati dall’Unione europea alla società Tunnel Euralpin Lyon Turin-Telt s.a.s. per l’intervento“. Possibile anche esenzione Imu per i proprietari di immobili occupati che abbiano sporto denuncia. Occorrerà inoltre predisporre, in 6 mesi di tempo, la completa attuazione dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni) su diritti civili e sociali e i correlati costi e fabbisogni. La cabina di regia sarà guidata dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Calderoli.
Alcune norme di cui si conosceva solo il titolo prendono forma: il mese in più di congedo per le mamme, l’assegno unico rafforzato e opzione donna che non sarà legata al numero dei figli, come in una prima ipotesi, ma prorogata con i criteri oggi in vigore: 58 anni di età e 35 di contributi indipendentemente dal numero di figli. Restano instabili invece le questioni relative alle pensioni, al cuneo fiscale, alla reintroduzione dei voucher, dopo le critiche dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil contestano i paletti che il governo ha annunciato per la rivalutazione delle pensioni: trattamenti di poco più di duemila euro lordi al mese, percepiti mediamente dagli operai, non riceverebbero l’adeguamento completo. Quanto ai criteri per lasciare il lavoro, chiedono che i 41 anni di contributi siano sufficienti indipendentemente dall’età anagrafica. Per quanto riguarda il cuneo fiscale, la richiesta è di portare la riduzione al 3% per i redditi fino a 35.000 euro e non limitarla ai redditi fino a 20.000 euro. Sembrerebbe vedere la luce anche la contestata riforma sui piccoli pagamenti con Pos, accusata di favorire l’evasione fiscale: seconda la bozza, il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel mentre, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”.
Nella bozza è stato anche inserito il tetto Isee, fino a 40.000 euro, per l’incremento del 50% dell’assegno unico per i nuclei familiari con tre o più figli. Inoltre vengono prorogate per tutto il 2023 le funzioni del Fondo di garanzia delle Pmi con lo stanziamento previsto di 800 milioni.