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Economia

Eurozona, indice Pmi resta in contrazione (47,1). Italia “bloccata”

Giulia Guidi
1 Dicembre 2022
Eurozona, indice Pmi resta in contrazione (47,1). Italia “bloccata”
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Pubblicati gli indici Pmi di S&P Global dei Paesi europei. miglioramento in Germania, anche se il settore manifatturiero resta in profonda contrazione Migliora ma resta in contrazione il comparto manifatturiero […]

Pubblicati gli indici Pmi di S&P Global dei Paesi europei. miglioramento in Germania, anche se il settore manifatturiero resta in profonda contrazione

Migliora ma resta in contrazione il comparto manifatturiero dell’Eurozona a novembre. L’indice Pmi calcolato da S&P Global si è attestato a 47,1 punti dai 46,2 di settembre, top da 2 mesi ma anche quinto mese consecutivo sotto la soglia dei 50 punti.

Il rallentamento del settore della produzione di beni della zona euro, si legge in una nota, è proseguito a novembre, anche se i tassi di calo della produzione e dei nuovi ordini sono stati meno marcati rispetto ai record negativi da quasi due anni e mezzo registrati a ottobre.

Si è registrato anche un ulteriore allentamento delle pressioni inflazionistiche, in parte dovuto all’indebolimento della domanda e in parte alla minore pressione sui fornitori.

Ciononostante, i dati dell’indagine di novembre hanno evidenziato una solida riduzione dei volumi di produzione. Anche il livello dei nuovi ordini ordini è calato ancora una volta e le imprese sono rimaste pessimiste sulle prospettive per i prossimi 12 mesi.

Il settore manifatturiero italiano ha registrato il valore di 48,4 punti, segnalando il quinto deterioramento dello stato di salute del settore manifatturiero. In salita da 46,5 di ottobre, l’ultimo valore ha mostrato un tasso di declino più lento che in generale è stato solo leggero.

«Durante il penultimo mese dell’anno, il settore manifatturiero italiano rimane bloccato in una fase di contrazione. La produzione manifatturiera ha continuato a diminuire a causa di una sostenuta, ma più lenta, contrazione dei nuovi ordini», ha dichiarato Lewis Cooper, economist di S&P Market Intelligence.

«La pressione sui costi è diminuita ancora una volta, con il tasso di inflazione che a novembre ha raggiunto il valore più lento in oltre due anni, anche se le aziende hanno continuato ad aumentare rapidamente le loro tariffe. La debolezza della domanda e la contrazione della produzione hanno generato nuovi segnali di capacità produttiva in eccesso nel settore – spiega -. Il livello del lavoro inevaso infatti è diminuito drasticamente. Detto questo, a novembre sono evidenti notizie positive che riguardano il livello occupazionale, con un volume di assunzione sostenuto e con un tasso di creazione occupazione che ha raggiunto il valore massimo in quattro mesi».

«La crescita sostenuta dei livelli del personale rispecchia principalmente la speranza di una ricrescita della domanda, che inoltre spinge l’ottimismo commerciale al livello massimo in tre mesi. Detto questo, le previsioni dell’attività per i prossimi 12 mesi rimangono attenuate rispetto agli standard storici, con le aziende che hanno espresso preoccupazioni sulle prospettive a breve termine e sulle pressioni inflazionistiche. I dati Pmi hanno infatti mostrato come il settore manifatturiero stia attualmente avendo difficoltà mentre l’anno volge al termine», ha rilevato inoltre Cooper. 

In Germania, migliora ma resta in profonda contrazione il comparto manifatturiero a novembre. L’indice calcolato da S&P Global si è attestato a 46,2 punti dai 45,1 di ottobre. Il tasso di calo della produzione e dei nuovi ordini, si legge in una nota, è stato più lento rispetto a ottobre, mentre le imprese sono state meno pessimiste sulle prospettive. Le aspettative sono state in parte rafforzate dalla diminuzione della carenza di materiali e dal conseguente rallentamento del tasso di inflazione e dei costi dei fattori produttivi.

Anche in Francia, il comparto manifatturiero resta in contrazione, nonostante la risalita dell’indice Pmi al top degli ultimi tre mesi. L’indicatore calcolato da S&P Global si è collocato a 48,3 punti dai 47,2 punti, rimanendo dunque sotto quota 50, a testimonianza di un altro mese di condizioni di attività in deterioramento per i produttori francesi.

Infine, l’indice del Pmi manifatturiero spagnolo è rimasto in profonda contrazione anche a novembre. L’indicatore calcolato da S&P Global si è attestato a 45,7 punti dai 44,7 di ottobre, indicando un deterioramento più lento ma comunque marcato e mantenendosi per il quinto mese consecutivo sotto la soglia dei 50 punti.

Il settore manifatturiero spagnolo, spiega una nota, ha continuato a sperimentare condizioni operative difficili nel mese di novembre, con la produzione e i nuovi ordini ancora in brusco calo. La fiducia nel futuro, aggiunge S&P Global, è rimasta bassa, in quanto le imprese temono un ulteriore calo delle vendite e della domanda, in un contesto di incertezza macroeconomica globale

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