
Il nervosismo degli investitori per le prossime mosse delle banche centrali che si accompagna al timore per la recessione in arrivo come pronosticato da JpMorgan e Goldman Sachs
L’indice Cac 40 di Parigi viaggia sulla parità, il Dax 30 di Francoforte arretra dello 0,22% a 14.312,35 punti e l’Ftse 100 di Londra segna un +0,35% a 7.548,20 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib nei primi scambi cede lo 0,15%
Di nuovo in calo all’apertura i principali indici azionari europei a indicare una partenza in calo per i listini dopo le due nette flessioni consecutive di Wall Street e la performance negativa dei listini asiatici (Tokyo ha perso lo 0,7%, Hong Kong cede il 2%).
Il nervosismo degli investitori per le prossime mosse delle banche centrali – l’appuntamento chiave è quello della Federal Reserve della prossima settimana, ma già oggi sono attese le scelte delle banche centrali di Polonia, Canada e Brasile – si accompagna al timore per la recessione in arrivo come pronosticato dai leader di due grandi gruppi bancari Usa, il ceo di JpMorgan Jamie Dimon e quello di Goldman Sachs David Salomon.
Sul fronte asiatico i segnali positivi legati alle condizioni meno stringenti imposte da Pechino per contenere il Covid-19 sono compensati dai dati negativi sugli scambi commerciali cinesi con l’export sceso dell’8,7% annuo a novembre .
Intanto, lo spread tra Btp e Bund apre in calo a 179 punti, rispetto ai 184 punti della chiusura di ieri. Avvio in flessione anche per il rendimento del decennale italiano che scende al 3,59%.
I prezzi del petrolio non rimbalzano dai minimi di gennaio segnati ieri e vedono il Wti gennaio trattato a 74,2 dollari al barile e il Brent febbraio a 79,3 dollari al barile. Si conferma anche il rafforzamento del dollaro americano sotto quota 1,05 per un euro (1,046). In calo contenuto (-0,3%) i prezzi del gas naturale ad Amsterdam trattato a 138 euro al megawattora.
In mattinata in calendario il dato Eurostat sul Pil dell’Eurozona nel terzo trimestre.