Molto diverse le posizioni dei Paesi europei sul tetto massimo al prezzo del gas
Si terrà sabato la riunione dei Rappresentanti dei 27 in Ue (Coreper I) che potrebbe essere decisivi per arrivare almeno ad un pre-accordo sul price cap. Le posizioni, al momento, restano immutate.
Il fronte dei “frugali”, pur ammettendo la possibilità che venga messo un tetto al prezzo del gas, restano scettici sulla proposta avanzata dalla Commissione – price cap statico a 275 euro – e anche sui successivi tentativi di compromesso da parte della presidenza ceca.
Italia, Polonia, Grecia, Belgio e Lituania sostengono con decisione un price cap che abbia una soglia che lo renda applicabile. Alla loro posizione si aggiunge quella della Spagna, che tuttavia propende per un price cap dinamico.
Nel corso della riunione degli ambasciatori in Ue di ieri, a quanto si apprende, la Francia ha chiesto un ulteriore analisi d’impatto da parte dell’Esma sui eventuali rischi sulla stabilità finanziaria dei mercati ma la Commissione ha ritenuto che tutte le analisi necessarie sono state fatte.
La presidenza ceca – il cui ultimo compromesso pone il cap a 220 euro e i giorni dopo il quale potrebbe essere innescato a cinque – si è detta pronta a limare ulteriormente la proposta inserendo elementi di “dinamicità” al tetto concepito dalla Commissione.