
Il ministro Sangiuliano: “auspico che nasca una vera carta della cultura per i giovani”
Dal momento in cui sono circolate le notizie della cancellazione del bonus per i neodiciottenni di 500 euro da spendere in acquisti culturali, il mondo del libro italiano ha chiesto un ripensamento.
Autori, editori, librai, cartolibrai, bibliotecari con le associazioni del settore chiedono di non cancellare 18App. Da Più libri più liberi, la fiera dell’editoria in corso in questi giorni, si spiega: «da quando è stata approvata, nel 2016, la 18App ha consentito a migliaia di giovani di esplorare e avvicinarsi al mondo del libro, scegliendo in piena libertà cosa leggere. Questa misura non solo ha sostenuto il mondo del libro economicamente, ma ha consentito a un Paese che tradizionalmente legge poco di fare enormi passi in avanti».
Le varie associazioni di settore: Aie (Associazione italiana editori), Adei (Associazione degli editori indipendenti), Ali (Associazione librai italiani), Sil (Sindacato italiano librai), Federcartolai Confcommercio, Aib (Associazione italiana biblioteche), Siae (Società italiana degli autori ed editori), Slc-Cgil Sezione nazione scrittori, spiegano che i dati sono certificati dall’Istat: «nei primi tre anni il bonus ha permesso una crescita della lettura nella fascia d’età 18-21 anni dal 46,8 al 54%. Dopo la sua approvazione in Italia, misure simili sono state adottate in molti altri Paesi europei. Sarebbe un paradosso che proprio l’Italia cancellasse adesso una misura virtuosa che in molti ci hanno copiato».
Intanto Italia Viva preannuncia battaglia per il bonus cultura. Il ministro Sangiuliano invece spiega che 18App “va ridefinita, mostra criticità” e auspica che “nasca una vera carta della cultura per i giovani“. Secondo il ministro della Cultura “l’emendamento è del Parlamento, ma reputo si debba fare una riflessione è necessario ridefinirla e rinominarla, affinché questo strumento diventi realmente una modalità di consumi culturali per i giovani, orientandoli alla lettura di libri, alla visita di mostre, ai corsi di lingua e alla musica“. Sangiuliano vorrebbe inoltre venisse “introdotta una soglia Isee che escluda persone appartenenti a famiglie con redditi elevati” e che venga messo a punto “un vero meccanismo anti truffe, e bisogna riperimetrare gli ambiti di utilizzo a consumi davvero culturali evitando aspetti grotteschi“, per questo intende “lavorare insieme agli operatori del mondo della cultura per migliorare il sistema“.