Il comparto si mantiene sul 15% del settore complessivo, nonostante il calo demografico nella fascia 0-14
Non sembra temere l’urto della crisi l’editoria per bambini e ragazzi: nonostante la costante flessione del settore editoria degli ultimi anni, dovuta anche al calo demografico che ha portato a una riduzione del bacino d’utenza, la letteratura per i più giovani continua ad occupare il 15% delle vendite.
Il dato è stato riportato nell’ultima ricerca dell’ufficio studi dell’Associazione italiana editori, prodotta in collaborazione con Nielsen BookScan e presentata alla Fiera della piccola e media editoria di Roma Più libri più liberi. Nella ricerca si evidenzia anche come il comparto per bambini e ragazzi raggiunga il 20% se si considera il numero di copie vendute.
Il dato delle vendite dei primi 11 mesi del 2022 si aggira sui 190,83 milioni di euro, -2,5% rispetto all’anno precedente ma in crescita se si rapporta il valore al 2019 pre-pandemico (+14,2%). Parliamo di 16,07 milioni di copie di libri per bambini e ragazzi vendute (+10,2% rispetto al 2019, -3,3% rispetto al 2021).
Questi numeri acquisiscono una valenza particolarmente positiva in termini di incidenza demografica: la fascia anagrafica 0,14 anni è infatti in calo, scendendo per la prima volta nel 2018 sotto la soglia degli 8 milioni. Un trend negativo che è proseguito negli ultimi anni: nel 2021 gli under 14 erano 7 milioni e 637mila.
Particolarmente florido il settore di libri per neonati e fino a cinque anni, “un mercato che le case editrici stanno esplorando in maniera sempre più forte, offrendo nuovi prodotti editoriali che devono avere caratteristiche ben precise” come spiega Giovanni Peresson dell’ufficio studi Aie.