
Il presidente della commissione Cultura della Camera spiega che l’emendamento verrà riformulato
Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera, è intervenuto nel dibattito di questi giorni intorno a 18App.
«L’emendamento – spiega Mollicone – verrà riformulato in modo da dare continuità alla Carta però con i cambiamenti che condivideremo con il ministero. Manteniamo l’impegno preso pubblicamente. Quella che era la carta 18App rimarrà, ci sarà continuità e lavoreremo con le categorie per perfezionarla».
Il presidente ha fatto riferimento all'”ennesima truffa emersa grazie a un’inchiesta della Procura di Napoli e Catanzaro, più di un milione e mezzo di euro“. Con “intercettazioni che rivelano proprio una truffa sistematica nell’uso delle Carte che ovviamente nulla toglie alla validità e al sostegno al consumo culturale che io personalmente e che noi di Fratelli d’Italia abbiamo sempre sostenuto come politiche attive“. Mollicone ha poi sostenuto che “ci saranno anche novità positive per tutto il settore. Però per una questione di lessico parlamentare bisogna aspettare lo svolgersi della commissione Bilancio e l’emendamento sarà proprio lo strumento per compiere questa operazione“.
«Mi dispiace rivelare e rilevare che c’è stata omessa vigilanza da parte del ministero – continua Mollicone. – Vuol dire che la formula vecchia non metteva al riparo dall’uso fraudolento. L’intenzione è di fare da subito una nuova Carta in piena continuità mettendo in sicurezza il sostegno al consumo culturale con criteri di maggiore trasparenza in collaborazione con le categorie». Il presidente ha anche annunciato che si attiverà un tavolo “ai primi di gennaio, appena finita la legge di Bilancio. Nel frattempo i contatti sono attivi dopo questi giorni. È avvenuto un po’ tutto alla fiera Più libri, è diventata centrale anche come luogo di diplomazia culturale. Siamo sereni, ottimisti nei confronti di tutta la filiera che vogliamo rassicurare anche perché noi abbiamo sempre sostenuto tutta la filiera sia del libro sia della distribuzione che del consumo culturale” e assicura che “col tempo e con calma lavoreremo a politiche detrattive culturali individuali, come è nel programma del centrodestra. Sarebbe importante arrivare alla detrazione del consumo culturale che vorrebbe dire estenderlo non solo ai giovani ma anche alle famiglie sul modello delle medicine. Su questo ho cinque ordini del giorno approvati dal Parlamento e non so più quanti emendamenti. Ci dobbiamo lavorare, trovare i fondi ma l’obiettivo sul sostegno al consumo culturale è questo e ci crediamo molto“.
Infine Mollicone tratta del tema dell’acquisto dei libri di testo: «le famiglie non distinguono tra libri di narrativa e libri di testo. È un problema burocratico, però va risolto anche questo. Chiedere il coinvolgimento del ministero dell’Istruzione e del merito perché c’è un altro tema molto interessante che potrebbe portare nuove risorse, ma bisogna condividerlo con loro: c’è un fondo di 130 milioni per il sostegno all’acquisto dei testi scolastici che viene dato in genere con due anni di ritardo alle famiglie e a tutta la filiera. Visto che c’è questa riorganizzazione generale, potrebbe essere anche una buona idea fare una sinergia, inserire anche il ministero dell’Istruzione e sommare questi fondi. Fare in modo che invece di aspettare due anni, in accordo con le Regioni, questi fondi vengano utilizzati subito per i testi scolastici. Sarebbe una semplificazione e un uso corretto della Carta che viene usata in modo distorto».