
La transizione energetica è partita ma si è già arenata: negli 11 mesi 2022 l’Italia, fra i 5 maggiori mercati europei, è all’ultimo posto nella diffusione di auto elettriche e ibride plug-in
Con 1,3 milioni di immatricolazioni il mercato italiano dell’auto nel 2022 segnerà il minimo storico degli ultimi 44 anni, e la situazione cambierà di poco nel 2023 con un rialzo delle vendite previsto a 1,4 milioni.
I dati consuntivi e previsionali dell’automotive in Italia, illustrati in una conferenza stampa dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) mostrano la crisi di un settore che per decenni è stato trainante per l’industria nazionale ma che ora mostra la corda.
Partendo dai dati, illustrati dal direttore generale di Unrae Andrea Cardinali, negli ultimi tre anni il mercato ha perso 1.612.000 auto rispetto al 2019, anno pre-pandemia, e in parallelo le casse dello Stato hanno perso 7,85 miliardi di euro solo di gettito Iva.
Intanto la transizione energetica è partita ma si è già arenata: negli 11 mesi 2022 l’Italia, fra i 5 maggiori mercati europei, è all’ultimo posto nella diffusione di Auto elettriche e ibride plug-in con una quota dell’8,8%, lontanissima dalla Germania (38,2%), dal Regno Unito (21,4%) e dalla Francia (21,2%) e superata dalla Spagna (9,5%).
“Con un mercato a livelli così depressi – ha commentato Andrea Cardinali – per sostituire tutto il parco nazionale ci vorrebbero 30 anni”.
Un parco vetusto con età media di 12,2 anni, insicuro e inquinante perché ancora composto da vetture ante Euro 4 (ben 9.916.000). E che è ancora più obsoleto per i veicoli industriali (età media 14,5 anni), veicoli commerciali (14 anni), autobus (12,5 anni), rimorchi e semirimorchi (17 anni).
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