
La Fed ieri ha rallentato la stretta di politica monetaria ma anche alzato le previsioni sul picco che verrà raggiunto dai tassi di interesse Usa
In avvio l’indice Cac 40 di Parigi cede lo 0,92% a 6.668,77 punti, il Dax 30 di Francoforte arretra dello 0,80% a 14.344,58 punti e l’Ftse 100 di Londra registra una flessione dello 0,64% a 7.448,30 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib nei primi scambi perde lo 0,60%
Le Borse europee seguono Wall Street sulla via del ribasso dopo le decisioni della Fed, che ieri ha rallentato la stretta di politica monetaria ma anche alzato le previsioni sul picco che verrà raggiunto dai tassi di interesse Usa, e in vista dell’appuntamento con la Bce.
La banca centrale americana ha alzato il tasso di riferimento di 50 punti base, dopo quattro mosse consecutive da 75 punti, al 4,25%-4,50%, massimo da 17 anni e ora il grafico dot plot prevede un picco al 5,1% nel 2023 dal precedente 4,6%.
Il presidente Jerome Powell, poi, ha avvertito che l’outlook economico resta incerto e che, per ridurre l’inflazione, servirà un «periodo prolungato» di crescita lenta, pur non prevedendo una recessione. La Fed ha tagliato le stime di crescita del prossimo anno a +0,5% dal precedente +1,2%.
Ora, come detto, la palla passa alla Bce (oltre che alla BoE), che nel primo pomeriggio annuncerà al mercato le proprie decisioni di politica monetaria.
Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in leggero aumento in avvio di seduta: il differenziale ha aperto a 192 punti base contro i 190 della chiusura di ieri. Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,9%.
Sul mercato valutario, l’euro vale 1,0651 dollari da 1,0658 ieri in chiusura 144,61 yen (da 144,67), mentre il rapporto dollaro/yen è a 135,79 (da 134,93). In calo il prezzo del petrolio all’indomani dell’inaspettato rialzo delle riserve Usa: il future gennaio sul Wti cede l’1% a 76,51 dollari al barile, mentre il contratto febbraio sul Brent perde lo 0,8% a 82,04 dollari. Sale del 2,3% a 134,5 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
Tra i dati macroeconomici attesi, la bilancia commerciale in Giappone e la produzione industriale in Cina a novembre, i dati Acea sulle immatricolazioni auto in Europa a novembre, l’Istat presenta il censimento della popolazione 2021 e, infine, i dati Usa Indice Empire Manufacturing e Indice Philadelphia Fed a dicembre, vendite al dettaglio e produzione industriale a novembre.