In chiusura Milano e Parigi cedono il 3,2%, Francoforte il 3%. La Bce si somma alla Fed e conferma che serviranno ulteriori strette e che l’inflazione resterà troppo alta ancora a lungo. Così le Borse europee, già in rosso in mattinata sulla scia delle decisioni della banca centrale americana e delle parole di Jerome Powell, chiudono sui minimi di giornata.
Oltre ad aver aumentato di 50 pb il costo del denaro, rallentando il passo della stretta come da attese, Francoforte ha peggiorato le prospettive sull’inflazione e prevede ulteriori significativi rialzi del costo del denaro, di 50 punti base e non di 25 come ipotizzato dal mercato finora.
Uno scenario che richiama quanto emerso ieri dalla riunione della Fed, dove la prospettiva del picco dei tassi americani è salita oltre il 5% nel 2023. Intanto, anche la Bank of England e la Banca centrale svizzera hanno alzato i tassi di 50 punti base.
A Piazza Affari la seduta vede il Ftse Mib chiudere con Leonardo in testa, invariata. In rosso il resto del listino con Finecobank in coda a -6,35%, seguita da Poste, da Hera, St e Nexi tutti con cali di oltre 5 punti percentuali.
Tra chi ha limitato le perdite c’è Saipem (-0,58%) grazie a nuovi contratti offshore per 1,2 mld dlr, mentre Tim chiude in calo del 2,38% nonostante le indicazioni incoraggianti fornite ieri dall’a.d. Pietro Labriola e nel giorno dell’incontro al ministero sul futuro della rete di tlc. Fuori dal listino principale, scatto della Juve (+7,19%)sui rumor per una possibile opa in arrivo da parte di Exor con conseguente delisting del titolo da Piazza Affari.
Sul mercato valutario, euro/dollaro in altalena: la moneta unica è risalita sopra la soglia di 1,07 dopo la Bce per poi ripiegare nuovamente a 21,064 da 1,0658 ieri in chiusura.
La moneta unica si è impennata a 146,54 yen (da 144,69), mentre il rapporto dollaro/yen è a 137,75 (da 135,97). In calo il prezzo del petrolio dopo tre giorni di aumenti: il future gennaio sul Wti cede l’1,4% a 76,2 dollari al barile, mentre il contratto febbraio sul Brent perde l’1,25% a 81,67 dollari. Sale del 2% a 134 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.