
Future positivi anche su Wall Street, dopo il tonfo di ieri causato dai nuovi timori per un rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve
Le principali Borse europee aprono in lieve rialzo. A Madrid l’Ibex 35 segna +0,13% a 8.282,89 punti, a Francoforte il Dax conquista lo 0,33% a 13.959,93 punti, a Parigi +0,08% per il Cac 40 a 6.521,07 punti, infine a Londra il Ftse 100 segna +0,02% a 7.469,67 punti. Milano +0,2%.
Future positivi anche su Wall Street, dopo il tonfo di ieri causato dai nuovi timori per un rialzo dei tassi da parte delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve.
A New York gli indici hanno accusato perdite tra l’1,04% del Dow Jones e il 2,18% del Nasdaq; la crescita Usa nel terzo trimestre, oltre le attese, con il Pil in aumento del 3,2% a fronte della precedente stima del 2,9%, ha confermato la solidità dell’economia statunitense rafforzando la preoccupazione per un approccio aggressivo prolungato della Fed sui tassi.
A scoraggiare gli investitori è intervenuto anche il dato sull’inflazione misurato dall’indice Pce, indicatore di riferimento della Federal Reserve per la politica monetaria, che nella componente core ha registrato una crescita del 4,7% sopra le attese nel terzo trimestre. Anche il dato relativo ai sussidi di disoccupazione, inferiore alle attese, lascia pensare che sugli Usa possa abbattersi la stretta monetaria della Fed.
Altri dati macro sono attesi in giornata, dai redditi personali alle spese per consumi, all’andamento dei beni durevoli e la fiducia dei consumatoricalcolata dall’Università del Michigan. In programma anche il dato sulla vendita di case nuove
Nella notte andamento in calo anche per le borse asiatiche. A Tokyo l’indice Nikkei 225 ha perso l’1,03% a 26.235,25 punti, mentre a Hong Kong l’indice Hang Seng ha aperto sul -1,51% e Shanghai cede lo 0,51%.
Qui hanno influito però anche altri fattori, tra cui le preoccupazioni per le ripercussioni dell’ondata Covid in Cina e i dati sull’inflazione in Giappone. La corsa dei prezzi in Giappone a novembre ha toccato il ritmo più veloce dal 1981, alimentati in parte dall’aumento dei costi energetici. I prezzi al consumo di base, che escludono i costi volatili degli alimenti freschi, sono aumentati del 3,7% il mese scorso, rispetto a un anno prima, secondo i dati diffusi dal ministero degli Affari interni.
Quanto al petrolio, le quotazioni sono dopo il calo accusato ieri. Il Wti segna un progresso di oltre l’1% a 78,29 dollari al barile, mentre il future sul Brent sale dello 0,8% a 81,66 euro. Ieri le quotazioni avevano perso terreno dopo dopo i dati sulle scorte di greggio statunitensi, scese piu’ di quanto atteso, e in seguito alle preoccupazioni per la domanda della Cina segnata dal Covid.
A pesare anche le cancellazioni di quasi 2.000 voli da parte della compagnie aeree negli Usa oggi e domani, che avranno un impatto negativo sulla domanda di carburante.
Di oggi la notizia che la Russia potrebbe tagliare la sua produzione di petrolio di 500-700.000 barili al giorno all’inizio del 2023, in risposta all’introduzione da parte dell’UE, del G7 e dell’Australia del price cap sul greggio.
Infine, a Piazza Affari da tenere d’occhio Leonardo e Banco Bpm, che prima dell’apertura hanno annunciato rispettivamente un contratto da 690 mln per ammodernare elicotteri Canada AW101 Cormorant e una partnership con Credit Agricole per il settore Danni.