
Sotto i riflettori Mps, dopo che la Bce ha confermato per il 2023 requisiti patrimoniali Srep in linea con il 2022. Oggi, inoltre, si riunisce l’assemblea della Juventus
Le principali Borse europee aprono la seduta in rialzo dopo la pausa natalizia. Nei primi minuti di scambi Piazza Affari registra +0,64% a 24.031 punti, Francoforte segna +0,73%, Parigi avvia le contrattazioni a +0,94% mentre Londra resta chiusa per festività.
Wall Street venerdì scorso ha chiuso positiva, mentre Tokyo questa mattina ha guadagnato lo 0,16% e anche le borse asiatiche sono in rialzo, spinte dalla notizia che la Cina ha eliminato la quarantena per i viaggiatori che entrano nel Paese.
Apre in ribasso a 206,3 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tendeschi, che lo scorso 23 dicembre aveva chiuso a 209 punti base. Sale di 2,5 punti il rendimento annuo italiano al 4,49%, mentre quello tedesco ne guadagna 4,2 al 2,424%.
Sul fronte dei cambi, l’euro vale 1,0655 dollari (venerdì in chiusura a 1,0622) e 141,6 yen (141,01), mentre il dollaro/yen è a 132,88 (132,77).
Va su il prezzo del petrolio: il Wti, contratto di febbraio, è scambiato a 80 dollari (+0,58%). Perde terreno il valore del gas naturale sulla piattaforma Ttf di Amsterdam, rimanendo ai livelli delle settimane precedenti all’invasione russa dell’Ucraina: -3,58% a 80 euro al megawattora.
A Piazza Affari potrebbero registrare variazioni le azioni di Enel dopo che la società ha siglato una linea di credito revolving da 12 miliardi di euro. Sotto i riflettori Mps, dopo che la Bce ha confermato per il 2023 requisiti patrimoniali Srep in linea con il 2022. Oggi, inoltre, si riunisce l’assemblea della Juventus.
Infine, sul fronte macro negli Usa sono attesi i dati sulla bilancia commerciale dei beni a novembre e dell’indice Shiller dei prezzi delle case a ottobre. Già usciti invece numeri importanti dall’Asia. In Cina gli utili industriali sono scesi ancora tra gennaio e novembre. In Giappone le vendite al dettaglio a novembre sono salite per il nono mese consecutivo, a +2,6% tendenziale contro attese pari a +3,7%. Il tasso di disoccupazione invece è sceso leggermente a novembre, raggiungendo il 2,5% della forza lavoro, secondo i dati destagionalizzati pubblicati dal ministero degli Affari Interni. Il consensus degli economisti di Bloomberg si aspettava che il tasso rimanesse fermo al 2,6% come in settembre-ottobre.