In una Nota di stabilità finanziaria la Banca d’Italia osserva come dal 2015 ad oggi siano stati fatti progressi dalle Banche sulla gestione delle sofferenze
Le Banche italiane stanno velocizzando i tempi di cancellazione delle sofferenze dai bilanci. Lo rileva la Banca d’Italia. Lo scorso anno sono state cancellate dai bilanci sofferenze per 17 miliardi, oltre il doppio rispetto ai nuovi ingressi in sofferenza (7 miliardi).
Rispetto all’anno precedente, osserva via Nazionale in una pubblicazione, ci sono state minori cessioni sul mercato (14 miliardi contro 20 miliardi) un numero che non va letto in negativo ma riflette, invece, “la riduzione nel tempo della consistenza di tali crediti nei bilanci delle Banche”.
In una Nota di stabilità finanziaria la Banca d’Italia osserva come dal 2015 ad oggi siano stati fatti progressi dalle Banche sulla gestione delle sofferenze. Per i crediti entrati in sofferenza nel 2015, ad esempio, “l’incidenza del numero di quelle chiuse entro sei anni è stata pari al 94% del totale, il valore più alto registrato nel periodo di rilevazione“.
La Banca d’Italia mette in evidenza anche il forte incremento delle sofferenze chiuse entro uno o due anni: rispettivamente, al 61% e al 71 per cento.
Dalla rilevazione della Banca d’Italia emerge poi un calo del prezzo medio delle sofferenze ceduto lo scorso anno al 20% del valore lordo in bilancio dal 24% realizzato nel 2020. Il motivo, si legge nella Nota di Stabilità finanziaria, è dovuto alle maggiori difficoltà incontrare da alcune grandi operazioni, assistite da garanzia reale, per le quali il prezzo è sceso al 29% (35% nel 2020).
Via Nazionale aggiunge che anche il tasso di recupero medio delle posizioni cedute sul mercato è diminuito (dal 33% al 29%) per la stessa ragione: “un numero limitato di operazioni di ingente ammontare aventi a oggetto sofferenze con elevata anzianità e una bassa qualità del sottostante, che sono state effettuate con tassi di recupero inferiori alla media”.
Il tasso di recupero è invece aumentato dal 48 al 50% mentre è aumentato per le posizioni gestite internamente dalle Banche. Il documento della Banca d’Italia aggiunge che garanzie Gacs hanno assistito tutte le principali operazioni di cessione di sofferenze pari a 9,3 miliardi, l’88% delle sofferenze cartolarizzate.
Lo scorso anno, inoltre, l’ammontare dei crediti deteriorati diversi dalle sofferenze ceduti sul mercato è stato pari a 5,7 miliardi (6,7 miliardi nel 2020). È aumentata la quota di cessioni di portafoglio, ma resta comunque elevata quella di cessioni single name, che hanno rappresentato circa il 30% del totale e sono riconducibili a un numero crescente di intermediari.