
In Italia sale anche l’attesa per l’approvazione della Finanziaria, che dovrebbe avvenire domani entro metà giornata
Chiusura negativa per Piazza Affari, con l’indice principale Ftse Mib che ha perso lo 0,36% portandosi a 23.770,44 punti, peggiorando sul finale in scia al passaggio in rosso di Wall Street. A due giorni dalla chiusura dell’anno borsistico, Milano si avvia ad archiviare il 2022 con una perdita di quasi il 13% dopo il balzo del 23% registrato nel 2021, seguito al -5,2% del 2020, l’anno dello scoppio della pandemia.
La stessa Borsa Usa è prossima a chiudere il suo peggior anno dal 2008. In rosso anche Parigi (-0,61%) e Francoforte (-0,52%), mentre ha chiuso in rialzo Londra (+0,35%).
Seduta poco mossa per le Borse europee, con gli indici che hanno frenato sul finale seguendo la scia di Wall Street. Gli investitori si limitano a effettuare operazioni di piccolo cabotaggio per aggiustare i portafogli.
Oggi, per altro, risulta essere l’ultimo giorno di contrattazione con valuta al 2022, mentre da domani la valuta sulle operazioni sarà targata 2023.
Oggi spread a 214 punti e il rendimento del Btp a dieci anni in rialzo al 4,64%, mentre in Italia sale anche l’attesa per l’approvazione della finanziaria, che dovrebbe avvenire domani entro metà giornata.
Sul fronte dei cambi, l’euro passa di mano a 1,0619 dollari (ieri in chiusura a 1,0651 dollari) e a 142,52 yen (142,09), mentre il dollaro-yen si attesta a 134,23 (134). Frena il prezzo del petrolio nonostante la decisione della Russia di non vendere greggio da febbraio ai Paesi che adotteranno il price cap: il future febbraio sul Wti cede il 2% a 77,96 dollari al barile. Ha invertito la rotta il prezzo del gas naturale, dopo esser sceso per gran parte della seduta: il contratto di gennaio sale dell’1,9% a 81,5 euro per megawattora.
A Piazza Affari Erg ha guadagnato lo 0,2%, dopo aver annunciato il rafforzamento nel fotovoltaico tramite un’acquisizione in Spagna. Diasorin ha perso lo 0,3%, a dispetto della prospettiva di un incremento dell’uso dei tamponi, dopo l’annuncio dell’obbligo di test per il Covid imposti a coloro che arrivano dalla Cina.
Poco mosse, invece, Nexi (+0,3%) e Telecom Italia (+0,18%), nonostante abbiano siglato una partnership commerciale. Sono salite le Amplifon (-1,3%), mentre hanno perso quota le Saipem (-3,3%).