
La lunga conferenza stampa di fine anno della premier, tre ore di domande e risposte
La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni interviene questa mattina dalla Nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati per la conferenza stampa di fine anno.
Meloni ha aperto la conferenza con i ringraziamenti: «considero molto positivamente gli stimoli che mi sono stati dati circa la necessità di affrontare alcune materie che riguardano la professione e l’Ordine sui quali sono disponibile a lavorare insieme, non solo come presidente del consiglio ma anche come iscritta all’Ordine, professione alla quale conto di tornare. Ho sempre pensato che la politica fosse un periodo transitorio nella vita di ciascuno».
La Manovra e il nodo energia
Le prime domande hanno riguardato l’approvazione della Manovra, arrivata stamattina in Senato: «abbiamo approvato una legge di bilancio che non era facile, una manovra politica, nella quale pur riuscendo a investire la maggior parte delle risorse nella priorità del caro bollette, siamo riusciti a mantenere o a iniziare a mantenere gli impegni che avevamo preso. Una legge di bilancio fatta così è stata approvata in un’ora in consiglio dei ministri: un tempo molto breve. Il fatto che la manovra sia stata approvata con un giorno di anticipo mi sembra che dimostri la buona volontà, al di là del legittimo dibattito. Per quello che riguarda le risorse noi continueremo a lavorare sulla base di quello che accade ma percepisco un clima molto positivo nella maggioranza. Abbiamo scelto di investire su famiglia, giovani e natalità è una scelta politica di visione: abbiamo dovuto tagliare da altre parti, per esempio sulle pensioni molto alte. Bisogna avere il coraggio di fare delle scelte».
Sull’energia: «continueremo a lavorare sulla base di quello che accade, ma siamo in una situazione di grande emergenza: i provvedimenti energetici costano mediamente 5 miliardi di euro al mese. Il tetto del gas può cambiare il quadro, e se dovesse confermarsi cambiato una parte di risorse potrebbe liberarsi per altri provvedimenti. Stiamo lavorando per risolvere il problema della strettoia dei nostri gasdotti nel centro Italia, che attualmente è troppo piccolina. Quando si risolverà, l’Italia avrà la possibilità di valorizzare anche diverse città del Sud Italia, anche sul tema dell’approvvigionamento del gas e i gasdotti. Sarebbero più che contente di avere sviluppo affrontando una questione che è strategica per l’Italia e l’Europa».
Covid, Meloni: “lavoreremo su responsabilità non su coercizione”
Alla premier è stato chiesto come pensa di operare il Governo in caso di una nuova ondata di Covid. «Voglio dire che in Italia l’incidenza di Covid era in calo sotto controllo, dopodiché c’è questa nuova situazione determinata da quanto accaduto in Cina e noi ci siamo mossi immediatamente in coerenza con quello che avevamo chiesto di fare in passato. Per esempio ministro Schillaci ha disposto il tampone per chiunque arrivi dalla Cina. Misura che rischia di essere non completamente efficace se non è presa a livello europeo perchè possiamo farlo con i voli che arrivano direttamente dalla Cina ma non con quelli che arrivano via scalo: quindi abbiamo scritto all’Ue per chiedere una stessa misura. Ci aspettiamo che si operi in questo senso. Decideremo come muoverci in base a quello che succede: per il momento i casi sono Omicron quindi li abbiamo già affrontati. Per il futuro vedremo. Io credo che la soluzione siano sempre i controlli: penso che continuino a essere utili i tamponi, le mascherine, il modello di privazione delle libertà che noi abbiamo conosciuto in passato non mi è parso così efficace, credo che lo dimostri bene quello che è accaduto in Cina. La mia idea è quella di lavorare sulla responsabilità dei cittadini e non sulla coercizione. Fermo restando che ad oggi la situazione in Italia è abbastanza sotto controllo».
E per quanto riguarda i vaccini Meloni dichiara: «faccio un invito deciso agli anziani di vaccinarsi, stiamo facendo una campagna per procedere in questo senso».
Meloni: “bisogna creare condizioni per migliorare qualità del lavoro”
Sul tema occupazione, Meloni ha spiegato la necessità di creare lavoro. «Creare le condizioni per migliorare la qualità del lavoro in Italia sia materia che riguarda soprattutto il tema della crescita economica, bisogna soprattutto mettere le persone in condizione di assumere. E questo si fa quando l’economia è libera di operare e quando ci si trova di fronte un Governo e una politica che fanno del loro meglio per favorire chi crea ricchezza e lavoro. Può sembrare una banalità ma non lo è perché non è sempre quello che l’Italia ha fatto. Si è lavorato molto in questi anni con l’ottica di rappresentare un limite più che uno stimolo alla creazione della ricchezza. Lavoro e povertà non si creano o si abbattono con decreto: lo Stato non crea lavoro, le aziende creano lavoro. Lo Stato può solo creare le condizioni: perciò noi ci stiamo muovendo in questo senso. Abbiamo tolto alcuni cavilli e vincoli, cerchiamo di dare dei segnali sulla tassazione che non abbiamo potuto fare con l’impatto sperato per via delle risorse che avevamo a disposizione. Abbiamo previsto una misura che riguarda la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato: maggiore occupazione. La norma prevede la decontribuzione totale per tre anni per giovani, donne o reddito di cittadinanza ma non in caso di licenziamento e riassunzione, solo in maggioranza di assunzione.
Questo è anche un tempo in cui ci sono lavoratori nuovi che hanno necessità diverse. Per esempio i voucher: riguardano solo lavoratori stagionali e io credo che sia meglio normarlo piuttosto che rischiare che quel lavoro sia fatto in nero. L’eccessiva rigidità in Italia ha comportato nei decenni l’aumento del lavoro sommerso. Questo va combattuto diversificando tipologie contrattuali e ovviamente facendo i controlli».
Congruità, premier: “non si può aspettare il lavoro dei sogni”
La premier ha parlato anche della necessità di cambiamento per i centri per l’impiego, usando i fondi europei, e di congruità: «serve volontà. Quando si parla di tema congruità bisogna capirsi: se il tema congruità è “non considero questa mansione all’altezza delle mie aspettative o dei miei studi” questo è già diverso da “non accetto di essere sfruttato e sottopagato”. Dobbiamo lavorare meglio sui giovani, formarli meglio, creare comunicazione tra i ragazzi in formazione e il mondo del lavoro. Per parte non si trova lavoro; per altra parte, non si trovano lavoratori. Non si può campare a spese di chi ha accettato magari un lavoro che non era dei propri sogni, mentre si aspetta un lavoro più dignitoso».
Pnrr: “ora parte difficile, trasformare obiettivi in cantieri”
La presidente ha risposto anche ad alcune domande sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, dicendosi soddisfatta del lavoro compiuto finora: «sono contenta che il governo italiano sia riuscito a raggiungere tutti i 55 obiettivi previsti per inviare ora la lettera e richiedere la tranche di 19 miliardi di euro. Quando siamo arrivati, dei 55 obiettivi erano stati conseguiti 25. Abbiamo lavorato per terminare gli altri 30. Questa staffetta ha funzionato, sono contenta che si sia riusciti. Come? Con la scelta politica di concentrare le competenze del Pnrr sotto la guida di un unico ministero, e di mettere sotto la stessa competenza i Fondi di coesione europei, per evitare sovrapposizioni. Ma inizia ora la parte più difficile, quella di trasformare gli obiettivi in cantieri. È un’occasione, dobbiamo riuscire a spendere le risorse che abbiamo dandoci priorità strategiche e se riusciamo dimostrando che costruivamo ponti in 10 giorni duemila anni fa forse ancora adesso qualche opera pubblica a terra riusciamo a metterla».
Capitolo fisco: Flat Tax, catasto, Irpef e condoni
«Confermo che noi sul tema della riforma fiscale intendiamo andare avanti secondo direttrici che secondo me sono abbastanza visibili già nella Manovra di Bilancio. La prima grande direttrice su cui si deve muovere una riforma fiscale sono il taglio del costo del lavoro e il taglio del cuneo fiscale. Il secondo grande obiettivo è una tassazione che tenga conto della composizione del nucleo familiare, del numero dei figli a carico. La vicenda della natalità è per noi una priorità assoluta ed è materia economica, noi siamo in una situazione con il numero dei nati in Italia per cui il nostro sistema di welfare non può reggere nel medio periodo. L’incentivo alla natalità è prioritario e la tassazione deve tenerne conto. La terza questione è tassazione che incentivi chi si mette in gioco per creare lavoro: più assumi meno paghi, in soldoni. La tassa piatta sugli autonomi, incrementale, tutti segnali che dicono “se ti metti in gioco lo Stato ti riconoscerà”. Non ci sarà mai un aumento della tassazione da questo Governo, soprattutto non sulla casa, bene sacro».
«I condoni non ci sono nella nostra legge di Bilancio abbiamo fatto una norma che chiede a tutti di pagare il dovuto e chiede a tutti di pagare il dovuto con una maggiorazione consentendo una rateizzazione. Le uniche cartelle stralciate sono quelle vecchie di più di 7 anni e inferiori a mille euro banalmente perchè conviene allo Stato. Costa più la riscossione di queste cartelle piuttosto che lo stralcio. Il nostro rapporto con questo tema è un rapporto per cui vogliamo immaginare un nuovo tipo di dialogo con i contribuenti ma senza favorire l’evasione fiscale. Verranno assunti 3.900 nuovi addetti all’agenzia delle entrate ed è prevista una norma per le aziende apri e chiudi, che ha prodotto concorrenza sleale significativa e vale miliardi di euro di evasione. Abbiamo previsto nel caso in cui vi siano cose che non tornano l’Agenzia delle entrate possa convocare queste persone e revocare la partita Iva. Stiamo facendo cose di buon senso che però tutto fanno meno andare incontro a chi vuole favorire l’evasione fiscale».
Riforma della giustizia e intercettazioni
«Per quello che riguarda riforma giustizia e intercettazioni: sono uno strumento straordinario a disposizione della magistratura e non intendiamo privarla ma quello che va fatto è limitarne l’abuso che vuol dire anche limitare il corto circuito che c’è stato nel rapporto tra le intercettazioni e i media, intercettazioni che sono finite sui quotidiani ma non avevano rilevanza penale, ci sono finite per interesse. Non è giusto in uno Stato di diritto, proprio per la responsabilità che ognuno di noi ha dobbiamo correggere gli abusi. Queste norme che intendiamo fare sono norme che vogliono garantire uno Stato di diritto per tutti».
Scandalo Qatargate, Meloni: “non riguarda solo gli italiani”
«Bisogna andare a fondo e senza sconti sulla vicenda Qatargate ma bisogna ricordarsi che non si tratta solo di un problema italiano e questo lo rivendico. Una cosa mi ha molto innervosito: molti colleghi internazionali definiscono questi fatti con la locuzione ‘italian job’, come se fosse una macchia sulla nostra nazione. La vicenda non riguarda solo italiani, anche belgi, greci e esponenti di altre nazioni. Semmai è un tema di partito, un socialist job. Se avesse riguardato i conservatori sarebbe stato un conservative job. Riguarda una famiglia politica ma non l’Italia. Va difeso l’orgoglio e l’onore della nazione che rappresento dagli attacchi. Le responsabilità sono trasversali non fra i partiti ma fra le nazioni».
Armamenti, Meloni: “difendersi ha un costo”
«Il tema dell’impegno di spesa al 2% assunto in sede Nato è un impegno a cui in Europa ciascuno cerca di tenere fede il più possibile: il punto è che la libertà delle Nazioni ha un costo e se tu decidi di appaltare la tua difesa a qualcun altro devi sapere che quel qualcun altro non lo fa gratis. Il tema riguarda la capacità che una Nazione ha di difendere i suoi interessi. L’Italia sta facendo la sua parte con un impegno trasversale dei partiti. La volontà è di andare avanti, mantenere impegni presi, farlo per essere credibile ed essere credibile per difendere i propri interessi nazionali come questa Nazione ha diritto e dovere di fare».
Migranti e blocco navale
Per quanto riguarda il mancato blocco navale, la presidente del Consiglio ha spiegato di non averlo fatto «per come molti di voi lo hanno raccontato in questi anni, ossia come un atto di guerra. Non lo intendo come mandare le navi della Marina contro i Paesi del Nord Africa e scatenare una guerra. La mia ipotesi è una missione europea, in accordo con le autorità nordafricane, per bloccare le partenze, formare degli hotspot e ridistribuire rifugiati in Europa. È quello su cui continuo a lavorare. Le cose si fanno con serietà. Abbiamo posto alcune questioni a livello europeo che consentono oggi di discutere questa materia, come finora non è stato fatto adeguatamente».
Proteste in Iran: “molto colpita, Italia non sarà conciliante”
«Sono stata colpita dalla storia di questa campionessa di scacchi che decide di partecipare al mondiale di scacchi togliendosi il velo al cospetto del mondo. Mi ha fatto riflettere. Siamo abbastanza abituati a gesti simbolici però di solito i nostri gesti simbolici non hanno conseguenze così gravi come quelle che potrebbe avere la scacchista che ha gareggiato senza velo. In queste settimane in Iran tutti quelli che decidono di fare un gesto simbolico sanno che il prezzo che potrebbero pagare per quel gesto è altissimo. Dovrebbe farci riflettere sulla libertà, quella libertà che noi diamo per scontata e che per altri vale qualsiasi rischio. È la ragione per la quale la vicenda di Sara Khadim mi ha così colpita. Abbiamo convocato l’ambasciatore per dire che l’Italia non intende accettare oltre la situazione e l’atteggiamento dialogante fin qui avuto dovrà cambiare se non si torna indietro».
Guerra in Ucraina: il futuro di Italia-Russia e il ruolo dell’Ue
«Storicamente i rapporti culturali tra Italia e Russia sono solidi e antichi è la ragione per cui ho difeso la scelta fatta dalla Scala di Milano di dedicare la sua Prima a un’opera russa, perché credo che le scelte che il Governo russo sta facendo non debbano ricadere sul popolo russo. Non so quanti le condividano ma le scelte politiche non necessariamente ricadono sui cittadini che quei politici rappresentano. Voglio distinguere le due cose e penso sia importante ma non toglie che quelle scelte ci sono: sono scelte di violazione di diritto internazionale e sono scelte che se la comunità internazionale dovesse accettare farebbero crollare un intero castello della nostra costruzione giuridica internazionale. Io temo che il principio che la Russia rischia di voler far passare con l’invasione dell’Ucraina sia poco conveniente per tutti: chi è militarmente più forte può invadere il suo vicino. Questo per noi è inaccettabile. Alle nostre imprese, ai cittadini, agli italiani, può mancare il turismo russo, il turismo in Russia, ma ci sono cose che non si possono piegare ai nostri desideri e quindi credo e spero che prima o poi il Governo russo si renda conto dell’enorme errore che sta facendo e decida di fermare questa incomprensibile, inaccettabile, guerra di aggressione nei confronti dell’Italia. Finché questo non accadrà noi difenderemo l’Ucraina, la sovranità e la libertà di una Nazione che sta dimostrando, tra l’altro, quanto creda nell’amore per la sua patria e per la libertà».
Sui gasdotti, invece, Meloni ha ribadito l’impegno “per risolvere il problema della strettoia dei nostri gasdotti nel centro Italia, che attualmente è troppo piccolina. Quando si risolverà, l’Italia avrà la possibilità di valorizzare anche diverse città del Sud Italia, anche sul tema dell’approvvigionamento del gas e i gasdotti. Sarebbero più che contente di avere sviluppo affrontando una questione che è strategica per l’Italia e l’Europa”.
Le radici di FdI, polemica sul Movimento Sociale Italiano
«Il MSI ha avuto un ruolo molto importante: traghettare verso la democrazia gli italiani che erano usciti sconfitti dalla guerra. È stato un partito presente nella storia democratica del Paese: si può condividere o no ma è stato un partito della destra democratica, dell’Italia democratica e repubblicana. Ha avuto un ruolo a mio avviso molto importante nel combattere la violenza politica, il terrorismo; credo che sia stato molto importante e non capisco perchè qualcosa che era perfettamente presentabile allora debba diventare impresentabile oggi. Allora sa che cosa non mi torna? Questo gioco al rilancio eterno per cui si deve sempre fare di più, cancellare di più. Il Msi per esempio è stato un movimento chiarissimo sul tema della lotta all’antisemitismo, ha fatto il suo percorso oggi alcuni esponenti del Governo delle massime cariche dello Stato vengono da quell’esperienza e ci sono arrivate con voto democratico. Quindi la maggioranza degli italiani non la riteneva impresentabile e questo si deve rispettare».
Meloni sul Mes: “non è fattibile”
Giorgia Meloni ha parlato poi del Mes: «non è sostenibile, vorrei confrontarmi con il direttore del Mes, vorrei capire se esistono i margini per confrontarmi su una riforma che tiene bloccati miliardi di euro. Voglio capire se si può lavorare su qualcosa che sia utilizzabile dai Paesi che ne fanno parte. Proverei a ragionare di un obiettivo di questo tipo prima di accettare che vabbè abbiamo fatto una riforma e ratificare una cosa che tiene bloccati dei fondi. L’Ue dovrebbe sbloccare fondi Mes per altre iniziative visto che nessuno li usa. Serve dibattito a livello europeo. Dopo la Grecia non è stato attivato da nessuno. Che la riforma vada in porto o meno credo che quel fondo non verrà utilizzato. Ha condizioni troppo stringenti, è un creditore privilegiato, produce problemi significativi di spendibilità dei tuoi titoli di stato, ti si alzano i tassi di interesse». Alla domanda sulla Bce: «la Banca centrale europea ha una sua autonomia, noi la rispettiamo, così come la Bce rispetta l’autonomia della politica, così quando su qualcosa non si è d’accordo è normale dire cosa si pensa. Nella situazione in cui ci si trova sarebbe meglio evitare delle scelte peggiorative e più utile gestire bene la comunicazione sulle scelte che si fanno. Altrimenti si rischia di generare, non panico, ma fluttuazione sui mercati che vanificano il lavoro che i governi fanno quotidianamente».
Società sportive, il nodo dei pagamenti
«Il Governo precedente aveva sospeso i pagamenti dovuti dalle società sportive, non solo nel calcio. Noi ereditiamo questa situazione e decidiamo di applicare a questa fattispecie le stesse regole che abbiamo applicato per gli altri contribuenti: mi dai il dovuto con possibilità di rateizzazione e maggiorazione del tre per cento. Si grida allo scandalo perchè queste società non sono in difficoltà: ma allora perchè sono stati sospesi i pagamenti? E se invece erano in difficoltà allora perché non si può dare possibilità di dilazionare i pagamenti? Chi accede a questa possibilità deve dare subito le prime tre rate e il 3% sull’ammontare complessivo quindi deve comunque accedere con un pagamento importante non è una norma che regala qualcosa, è una norma in cui tutti pagano quello che devono pagare ma rispetto alla sospensione noi abbiamo detto ci ridate soldi e concediamo rate. Questo potevamo fare».
Il nodo del presidenzialismo
«Confermo che il presidenzialismo è una mia priorità, punto a farlo entro questa legislatura. Può solo fare bene all’Italia, consente stabilità e governi frutto di indicazioni popolari chiare. Sono sempre partita dal sistema francese non perchè sia il mio preferito ma quello più condiviso, penso a una riforma condivisa . Sullo strumento, bene Bicamerale se utile, altrimenti è dilatorio. Entro gennaio colloqui tra Casellati e opposizione: quindi decideremo. Non escludo iniziativa del governo, ma se è più coinvolgente nessun problema a partire dal parlamento. Vorrei fosse mia eredità».
Rave Party: “è una norma necessaria a dare un segnale”
«È una norma necessaria che serve per dare un segnale, è finita l’era dell’Italia che tutela chi non rispetta le regole».
Expo2030, la premier: “Roma può farcela”
«Da italiana e romana, penso che Expo2030 sarebbe una grande occasione, e non ci darei per vinti. In passato sono stata polemica con chi credeva che un grande evento non dovesse celebrarsi in questa città perché Roma non aveva gli anticorpi. Io penso che l’Italia e Roma abbiano tutti gli anticorpi per fare quello che vogliono», ha spiegato.