
Su alcune testate on line era stata ripresa la notizia della rivista Toxinis sulla presenza di microtossine nel Grana padano grattuggiato
In merito alle notizie apparse su varie testate online, a proposito dello studio condotto dal Dipartimento di Scienze Animali, degli Alimenti e della Nutrizione dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, e pubblicato sulla rivista scientifica Toxins e riguardante la presenza di micotossine nelle confezioni di formaggio grattugiato, il Consorzio Tutela Grana Padano fornisce, con questa nota del direttore generale, Stefano Berni, delle precisazioni.
“Dall’attività di ricerca scientifica che i consorzi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano hanno affidato all’Università di Piacenza è emerso che l’eventuale presenza di alcune micotossine rilevabili in quantità bassissime non costituisce alcun problema per il consumatore” scrive il consorzio.
“L’attività di ricerca – prosegue la nota – proseguirà con l’individuazione di sistemi da applicare ai magazzini di stagionatura per eliminare anche queste, se pur modestissime, presenze, evitandone quindi ogni tipo di diffusione. Il prodotto in commercio è già assolutamente salubre e sicuro. Ma il nostro obiettivo è eliminare anche queste irrilevanti presenze, perché i nostri prodotti, che sono i più famosi e diffusi al mondo, meritano di continuare ad essere primi assoluti anche in sicurezza e salubrità. L’articolo apparso ieri su diverse testate online da parte dell’Università di Piacenza aveva il compito di informare e rassicurare, mentre il titolo e una lettura approssimativa potrebbero dare un effetto diverso. Perciò con questa nota preferiamo precisare, come stiamo facendo, l’assoluta sicurezza dei nostri prodotti posti in commercio“.
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