
Duro il giudizio del primo sindacato italiano sulla Manovra Meloni: “Nessun miglioramento. Anzi, ci sono peggioramenti”
”Non cambia il giudizio negativo che la Cgil ha espresso nelle settimane scorse sul complesso delle misure” contenute nella Manovra. Lo afferma il sindacato, dopo le modifiche e il via libera dal parlamento alle legge di bilancio.
QUI IL DISCORSO DI MELONI
”Vi sono parziali avanzamenti frutto delle nostre proposte, sostenute dalle iniziative di mobilitazione messe in campo nelle settimane scorse”, osserva il sindacato. ”Ma che non rappresentano una risposta adeguata all’aumento dell’inflazione e all’impoverimento di salari e redditi”.
In generale, le novità inserite ”non rispondono alle nostre proposte su fisco, precarietà, rafforzamento del servizio sanitario nazionale e del sistema di istruzione pubblica, a partire dalle dotazioni organiche, previdenza, oltre allo stralcio delle disposizioni per attuare l’autonomia differenziata”, scrive la Cgil.
”In molti casi -sottolinea la Cgil– assistiamo a peggioramenti delle misure come sul reddito di cittadinanza o sulla previdenza e alla dispersione delle risorse in numerossissimi microfondi che rappresentano una parte consistente degli emendamenti approvati”.
La manovra ”risulta sbagliata e inadeguata ad affrontare l’aumento del costo della vita che colpirà in particolare le fasce sociali più vulnerabili, con una visione di parte e di piccolo cabotaggio, ma senza una idea di sviluppo complessivo del Paese”.
In particolare, secondo il sindacato, ”le misure fiscali che tagliano le tasse ai redditi più elevati e introducono condoni, oltre a non produrre nessun beneficio all’economia italiana, producono nuove disuguaglianze e riducono le risorse per sostenere lo Stato sociale”.
“Sarebbe stato importante -afferma la Cgil – indicare altre priorità per le politiche di spesa pubblica, di natura espansiva, a partire dal Mezzogiorno,soprattutto nella previsione di un forte rallentamento dell’economia, e non una pletora di misure bandiera per rispondere a singoli portatori di interesse, ma alle necessità generali di sviluppo del Paese” .