I titoli sono fermi a 0,218 euro, mentre continuano a circolare mille rumor e ipotesi. L’incontro col governo è previsto alle 15
Telecom Italia sorvegliata speciale a Piazza Affari, nell’attesa di novità che usciranno dall’incontro previsto oggi tra i principali stakeholder e il governo. I titoli sono fermi a 0,218 euro, mentre continuano a circolare mille rumor e ipotesi. Lo riferisce Radiocor.
Anche se il governo aveva promesso di prendere decisioni entro fine anno, da indiscrezioni di stampa risulta abbastanza improbabile che oggi si arrivi a una soluzione. L’incontro, fissato per le 15, si svolgerà da remoto.
Il ministro, Adolfo Urso (nella foto), però, dalle pagine del Corriere della Sera anche oggi accenna alla possibilità di fornire una soluzione in questi ultimi giorni del 2022. D’altra parte le posizioni dei principali azionisti, Cdp e Vivendi, sono ancora distanti.
Nel dettaglio, secondo indiscrezioni, la Cassa, supportata dall’advisor Credit Suisse, spingerebbe per la vendita di NetCo (la società che controlla la rete e Sparkle), rivisitando lo schema previsto da Memorandum of Understanding. Valuterebbe la rete al massimo 19 miliardi, livello che il socio Vivendi stimerebbe troppo distante dalle proprie indicazioni di 31 miliardi. Il gruppo transalpino, peraltro, sarebbe più propenso a una scissione proporzionale che porterebbe alla costituzione di due società quotate, contando sulla generosità del mercato nelle valutazioni.
Tra l’altro Vivendi, sempre da indiscrezioni, attraverso il proprio advisor Rothchild, avrebbe già sondato i anche bondholders di Tim, che vedrebbero con favore tale soluzione. La distanza tra Vivendi e Cdp sarebbe distante anche sull’allocazione del debito: la Cassa trasferirebbe a Netco al massimo 10-11 miliardi di debito, mentre Vivendi ipotizzerebbe 14-15 miliardi.
«Questa situazione di apparente stallo ci induce ad una certa cautela e se non si dovesse delineare una soluzione condivisa in tempi ragionevolmente brevi, non escludiamo il ritorno in auge di un’eventuale opa, da parte di Cdp e fondi, finalizzata al delisting di Tim», dicono gli esperti sottolineando che tale operazione, alla fine, sarebbe meno gravosa finanziariamente, considerando la capitalizzazione di Telecom scesa a soli 4,6 miliardi di euro (3,3 miliardi considerando solamente le azioni ordinarie).
Un’opa, tra l’altro, finirebbe per tutelare maggiormente anche gli azionisti di minoranza, che essendo liquidati con cash, non sarebbero esposti ai rischi di esecutzione dei futuri progetti.
LEGGI ALTRI ARTICOLI SULLA RETE UNICA