Il presidente di Fiba Confesercenti Rustignoli afferma che la categoria è disposta “a rivedere i prezzi dei canoni” ma è necessario “un intervento organico”
I balneari, in seguito all’aumento dei canoni, chiedono un tavolo di confronto al governo. Lo ha dichiarato il presidente di Fiba Confesercenti Maurizio Rustignoli, secondo il quale “va sospeso” l’aumento del 25,15% dei canoni, dovuto alla variazione dell’Indice Istat, annunciato dal ministero delle Infrastrutture.
«Meloni mantenga le promesse della campagna elettorale. L’aumento doveva essere massimo dell’11%» ha dichiarato Rustignoli, che ha sottolineato come l’aumento dei canoni sia “una novità preoccupante per la nostra categoria, in un momento di incertezza legato anche all’applicazione della direttiva Bolkestein e ai danni provocati a molti stabilimenti dalle mareggiate dei mesi scorsi. Il canone minimo si applica anche per chi deve chiedere un allargamento temporaneo, ad esempio per un campo di beach volley: così si rischia di impoverire l’offerta turistica in spiaggia”.
«Come categoria non siamo contrari a rivedere gli importi dei canoni, che in media sono di 8-10mila euro all’anno e sono bassi, lo riconosciamo – ha proseguito Rustignoli – ma va fatto con un intervento organico e un metodo che preveda la giusta valutazione delle spiagge, classificandole in base alla redditività e dando un valore corretto al metro quadro: così lo Stato valorizzerebbe il proprio bene. Entro febbraio andrebbero approvati i decreti attuativi della legge sulla concorrenza varata dal governo Draghi, per poi far partire i bandi, anche se secondo noi non ci sono le condizioni tecniche per fare le gare nel 2024. Bisogna capire le intenzioni dell’attuale governo. In campagna elettorale il presidente Meloni ha detto che avrebbero lavorato per una diversa applicazione della Bolkestein. È ancora in tempo per rispettare le promesse».