A dicembre l’istituto ha ridotto di oltre due miliardi i reinvestimenti
Dopo il taglio di novembre, la Bce ha ulteriormente diminuito di 2,139 miliardi di euro i reinvestimenti in titoli del settore pubblico italiano. L’operazione è ricompresa nel Public Sector Purchase Programme, uno dei quattro pilastri del Quantitative easing.
A dicembre 2022 gli acquisti netti cumulati di titoli del settore pubblico italiano hanno raggiunto quota 443,559 miliardi di euro.
Nel penultimo mese del 2022 la Bce aveva già ridotti i reinvestimenti per in titoli pubblici italiani per 2,967 miliardi, mentre a dicembre la medesima sorte era toccata ai titoli tedeschi (-2,705 miliardi) e a quelli portoghesi (-159 milioni).
Intanto dal blog dell’istituto centrale uno studio di economisti evidenzia come “nonostante il rialzo dei tassi il debito governativo possa restare su un sentiero solido“. Sebbene il rifinanziamento del debito sia sempre più “costoso per i Governi” a causa del rialzo dei tassi, i debiti dell’Eurozona potrebbero dunque rimanere sostenibili dato che “l’alta inflazione tende a migliorare alcuni dati rilevanti della sostenibilità fiscale“, portando all’aumento del Pil nominale e a una contestuale “riduzione del rapporto debito-Pil“.