
Dalla Slovenia a San Marino, le mete al confine per fare il pieno schivando i rincari della benzina
Affacciandosi sulla soglia dei due euro, il costo della benzina torna prepotentemente fra le preoccupazioni degli italiani. Non è un caso se proprio in questi primi giorni di gennaio, dopo la scadenza del taglio sulle accise, si moltiplicano le code alle pompe al confine con l’Italia dove il gasolio e il diesel costano meno.
A pesare sul prezzo finale della benzina è anche la voce sulla miscelazione dei biocarburanti nei carburanti, passata a 6 centesimi al litro (da 5,5 cent), aumento che si traduce in incrementi fra i 10 e i 45 euro ogni mille litri (1-4,5 cent/litro), come evidenzia Staffetta Quotidiana.
Un nuovo picco si è registrato anche nelle isole Eolie: a Lipari oggi la benzina costa 2,17 euro al litro, il gasolio 2,21 euro.
Fra le “mete” più gettonate per rimpinguare il serbatoio dell’auto c’è San Marino, dove con un pieno è possibile risparmiare dai 15 ai 20 euro. Secondo GlobalPetrolPrices.com al 2 gennaio un litro di benzina sanmarinese costava circa 1,54 euro. Gli automobilisti del Friuli puntano invece sulla Slovenia, dove il prezzo al litro della benzina si aggira attorno a 1,30 euro.
Anche Francia e Austria risultano essere più economiche quando si tratta di fare rifornimento. Sempre secondo gli indicatori di GlobalPetrolPrices.com al 2 gennaio un litro di benzina in Austria costava 1,50 euro, mentre in Francia il prezzo si aggira su 1,64 euro al litro. Male invece per chi confina con la Svizzera dove i prezzi del carburante restano in linea con quelli italiani.