
Un’analisi di Bloomberg individua nel caldo anomalo di questo gennaio in Europa un sospiro di sollievo per i costi del riscaldamento
Da un lato le preoccupazioni per il cambiamento climatico che ancora una volta porta con sé un inverno mite e al di sotto delle medie stagionali. Dall’altro, i timori per la crisi energetica. Secondo un’analisi di Bloomberg, queste due esigenze sono in parte complementari, con il “blocco” meteorologico che assicurandoci un gennaio “caldo” diminuisce le richieste di energia per il riscaldamento, allentando i rischi di una crisi.
La rivista cita uno studio di Maxar Technologies secondo cui, nonostante le preoccupazioni per la salute del nostro clima e dell’ambiente, queste due ultime settimane di caldo anomalo hanno costituito una vera e propria manna dal cielo per le Nazioni che stanno affrontando un’impennata dei costi della vita, con particolare apprensione per i costi dell’energia nelle bollette delle famiglie.
Le condizioni climatiche favorevoli hanno coinvolto tutta l’Europa: a partire dal Regno Unito che nel 2022 ha segnato il suo record di anno più caldo, fino alla Francia e alla Germania dove le temperature dovrebbero mantenersi oltre le medie stagionali di due-cinque gradi fino a fine mese. In generale per tutta l’Europa questo potrebbe essere uno degli inverni più caldi mai registrati. Una preoccupazione che però allontana perlomeno i timori per una crisi di approvvigionamento, paventati quest’estate con la corsa allo stoccaggio.