
Rallentano i prezzi dei beni di prima necessità, anche se l’inflazione resta a livelli record dal 1983
Dopo i risultati positivi di Francia e Germania, anche in Italia la curva dell’inflazione sembra aver intrapreso un andamento discendente. Lo confermano le stime preliminari dell’Istat per il mese di dicembre 2022, evidenziando un lieve calo dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, a 0,3% rispetto a 0,5% di novembre. Su base annua la variazione è dell’11,6% rispetto al 11,8% del mese precedente.
I dati Istat confermano il 2022 come un anno nero per l’inflazione, con i prezzi al consumo che hanno registrato “una crescita in media d’anno di +8,1%, segnando l’aumento più ampio dal 1985 (quando fu a +9,2%)“. Così, “l’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,1%, ben più ampia di quella osservata per il 2022,quando fu pari a +1,8%“.
Ad ogni modo, su base tendenziale rallentano “da +12,7% a +12,6%” i prezzi di beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In calo anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, “da +8,8% di novembre a +8,5%“.