
I municipi possono rifiutarsi di stralciare multe e cartelle, ecco come e perché
Stralcio di multe e cartelle? Non è così scontato come si pensa: i comuni possono decidere infatti di non procedere in tal senso, e a questo scopo l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le linee guida che permettono di delineare i casi in cui questo rifiuto è possibile e le modalità con cui le amministrazioni possono dire stop allo stralcio.
Lo stralcio a cui si riferisce il Fisco è quello per i carichi di importo fino a mille euro, maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015 e non ancora pagati. L’annullamento è sì automatico, ma parziale: è riferito soltanto alle somme dovute a titolo di interessi per ritardata iscrizione a ruolo e per le sanzioni e interessi di mora. Niente da fare invece per le somme annullabili quelle dovute a titolo di capitale, rimborso spese per procedure esecutive e diritti di notifica.
Chi invece si aspettava un bel colpo di spugna sulla multa presa con una guida spericolata dovrà ricredersi: multe stradali e le altre sanzioni amministrative, diverse da quelle per violazioni tributarie e degli obblighi contributivi e previdenziali, beneficiano dell’annullamento parziale che copre soltanto gli interessi, comunque denominati, mentre sono dovute la sanzione principale e le spese per le procedure esecutive e per la notifica della cartella.
I Comuni e gli enti pubblici possono seguire le linee guida pubblicate dall’agenzia sul sito, dove è messo a disposizione un modulo in formato pdf.