
Secondo il ministero, l’incremento è dovuto al decreto Rilancio, al decreto Agosto e all’inflazione
Nel periodo gennaio-novembre del 2022 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica ammontano a 486.016 milioni di euro, con un aumento di 44.539 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021 (+10,1%).
Lo comunica il ministero dell’Economia e delle finanze. Il significativo incremento di gettito registrato nel periodo in esame, si legge nella nota, è influenzato principalmente da tre fattori: dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021, dagli effetti del D.L. n. 34/2020 (cosiddetto “decreto Rilancio”) e del D.L. n. 104/2020 (cosiddetto “decreto Agosto”), che nel biennio 2020-2021 avevano disposto proroghe, sospensioni e ripresa dei versamenti tributari e, infine, dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’Iva.
A novembre le entrate tributarie sono state pari a 69.737 milioni di euro (+6.074 milioni di euro, +9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno 2021). In particolare, le imposte dirette hanno registrato un aumento del gettito di 5.485 milioni di euro (+15,0%) e le imposte indirette un incremento pari a 589 milioni di euro (+2,2%).
Le imposte dirette, prosegue il Ministero, hanno mostrato un aumento di 23.938 milioni di euro (+9,8%).
In particolare, il gettito dell’Irpef ha registrato un incremento di 6.576 milioni di euro (+3,6%). In particolare, le ritenute effettuate sui redditi dei dipendenti del settore privato hanno segnato un incremento di 1.132 milioni di euro (+1,5%) e le ritenute lavoratori autonomi di 737 milioni di euro (+6,8%) mentre le ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico hanno registrato una diminuzione di 400 milioni di euro (-0,6%). I versamenti in autoliquidazione hanno segnato un incremento di 4.090 milioni di euro (+22,8%).
Significativi incrementi di gettito si sono registrati per l’imposta sostitutiva sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (+1.340 milioni di euro, +81,5%) per effetto dell’andamento favorevole del mercato del risparmio gestito per il 2021 e dell’elevata redditività degli investimenti. Anche l’imposta sostitutiva sul valore attivo fondi pensioni ha registrato un incremento (+1.047 milioni di euro, +103,2%) attribuibile al positivo andamento delle posizioni in essere presso le forme pensionistiche complementari a fine 2021, rispetto al 2020, e ai rendimenti.
Si segnala l’incremento del gettito dell’Ires pari a 13.714 milioni di euro (+44%). Infine, l’imposta sostitutiva sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale ha mostrato una diminuzione pari a 1.365 milioni di euro (-14,2%) mentre si registra un incremento per le ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche di 795 milioni di euro (+31,3%).
Quanto alle imposte indirette, prosegue il Mef, si registra un incremento di gettito di 20.601 milioni di euro (+10,5%). All’andamento positivo ha contribuito l’Iva, con un aumento del gettito di 20.924 milioni di euro (+16,5%), in particolare la componente relativa agli scambi interni ha evidenziato un incremento di 13.757 milioni di euro (+12,2%), mentre l’Iva sulle importazioni ha registrato un aumento di 7.167 milioni di euro (+52,1%). Quest’ultimo risultato è legato, in larga parte, all’andamento del prezzo del petrolio che è risultato in crescita.
Tra le altre imposte indirette, hanno registrato andamenti positivi le entrate dell’imposta di bollo (+626 milioni di euro, +9,6%) e dell’imposta di registro (+290 milioni di euro, +6,3%) mentre per l’imposta sulle assicurazioni si segnala una variazione negativa (-9 milioni di euro, -0,2%).
Le entrate relative ai giochi hanno mostrato un aumento di 2.265 milioni di euro (+20,8%).
Inoltre, il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo ha evidenziato un incremento pari a 3.697 milioni di euro (+52,4%) di cui: 2.356 milioni di euro (+68,6%) sono affluiti dalle imposte dirette e 1.341 milioni di euro (+37,1%) dalle imposte indirette. Il confronto con lo stesso periodo del 2021 non risulta omogeneo in quanto in tale anno le attività di riscossione erano state sospese fino al 31 agosto.