
A Milano l’indice principale Ftse Mib fa segnare un rialzo dello 0,05%, a Parigi il Cac40 dello 0,10%, a Francoforte il Dax dello 0,11%
Nell’ultima seduta, le Borse europee aprono sulla parità, in una settimana in cui i dati americani, che corroborano la speranza che il picco dell’inflazione sia ormai alle spalle e che le banche centrali possano rallentare il ritmo della stretta di politica monetaria, hanno continuato a sostenere i listini azionari europei.
Da inizio anno il Ftse Mib milanese ha guadagnato l’8,6% e gli indici si avviano a chiudere anche la seconda settimana del 2023 in buon progresso. Mentre le Borse asiatiche, al netto di Tokyo, si portano sui massimi da giugno, in Europa a Milano l’indice principale Ftse Mib fa segnare un rialzo dello 0,05%, a Parigi il Cac40 dello 0,10%, a Francoforte il Dax dello 0,11%. Londra guadagna lo 0,3% dopo l’inattesa crescita del Pil del Regno Unito a novembre.
In controtendenza, come detto, Tokyo, dove il Nikkei ha lasciato sul terreno l’1,25% penalizzato dalla corsa dello yen: la divisa giapponese è salita ai massimi da sette mesi contro il dollaro dopo il rallentamento dell’inflazione Usa e mentre i rendimenti sui titoli di Stato nipponici hanno superato il target fissato dalla BoJ, mettendo sotto pressione la politica monetaria accomodante della banca centrale.
Lo yen è indicato a 128,72 per un dollaro, da 129,72 ieri in chiusura, e a 139,51 per un euro (da 140,26). L’euro consolida le posizioni sopra quota 1,08 dollari a 1,0837 da 1,0814 la vigilia.
In apertura, lo Spread, il differenziale tra Btp e Bund, è a 188 punti base questa mattina. Il rendimento del decennale italiano è a 3,98%.
Sul fronte dell’energia, in lieve ribasso il prezzo del petrolio con il Wti per febbraio a 78,26 dollari al barile (-0,17%) e il Brent marzo a 83,81 dollari (-0,26%). In rialzo dell’1,8% a 68 euro per megawattora il prezzo del gas naturale ad Amsterdam.
Infine, per quanto riguarda le macro, pubblicati produzione industriale e bilancia commerciale Uk, attesi Prezzi al consumo di Francia e Spagna, Produzione industriale italiana ed europea. Attesa anche la Bilancia commerciale dell’eurozona. Oltreoceano, attesi prezzi import/export e Fiducia consumatori dall’Uniersità del Michigan.