L’indice di fiducia elaborato dall’Università del Michigan si è attestato a 64,6 punti da 59,7. Gli economisti puntavano su un aumento a 60,5 punt
Sale oltre le attese la fiducia dei consumatori statunitensi a gennaio. L’indice di fiducia elaborato dall’Università del Michigan si è attestato a 64,6 punti da 59,7. Gli economisti puntavano su un aumento a 60,5 punti.
L’aumento riporta l’indice a livelli vicini a quelli di aprile (65,2 punti), ultimo mese in cui ha superato i 60 punti. Tuttavia, rimane ben al di sotto dei target raggiunti negli ultimi dieci anni.
“Il sentimento generale è ancora piuttosto negativo, ma dopo la caduta sulla scia dell’invasione dell’Ucraina a febbraio, il livello si è stabilizzato”, ha dichiarato in una nota Ian Shepherdson, capo economista di Patheon Macroeconomics.
L’aumento è stato determinato principalmente da un balzo del 15,5% dell’indice di fiducia sulle condizioni economiche attuali, passato dai 59,4 punti di dicembre ai 68,6 punti di gennaio. Questo aumento arriva mentre l’inflazione e’ scesa al 6,5% a dicembre, allontanandosi ulteriormente dal picco del 9,1% raggiunto lo scorso giugno, in particolare per effetto del calo dei prezzi dell’energia, particolarmente sentito dai consumatori.
I consumatori sono anche più fiduciosi sull’andamento dell’inflazione nei prossimi mesi. “Le aspettative di inflazione per l’anno sono scese per il quarto mese consecutivo, al 4%. Si tratta del livello piu’ basso previsto dall’aprile 2021”, ha dichiarato il direttore dell’indagine Joanne Hsu.
Nel lungo periodo, il livello di inflazione previsto è rimasto invariato al 3%. Secondo Shepherdson, tuttavia, è possibile un ulteriore peggioramento dell’indice di fiducia, “poiché possiamo aspettarci un indebolimento del mercato del lavoro nei prossimi mesi, che potrebbe portare a preoccupazioni sulla sicurezza del posto di lavoro”.