La multinazionale russa ha chiuso il 2022 con +40%, lo riferisce l’ufficio stampa aziendale
L’unico business che nel 2022 non ha conosciuto crisi? L’industria delle armi, verrebbe da dire guardando ai risultati dell’ingegnere e oligarca russo Kalashnikov, morto nel 2017 e inventore dell’omonimo fucile: la produzione di armi leggere militari e civili ha superato del 40% i risultati del 2021, ha riferito l’ufficio-stampa aziendale.
Nell’ultimo anno, Kalashnikov ha completato 45 contratti commissionati dal complesso bellico statale russo, 24 contratti d’esportazione in base alla cooperazione tecnico-militare con l’estero e lavori pianificati riguardanti l’organizzazione della produzione su licenza nell’ambito di un contratto. “Questi sono i contratti più voluminosi nella storia dell’impresa”, ha sottolineato il servizio stampa, che ha anche annunciato il lancio di nuove “versioni aggiornate” di armi messe in produzione nel 2022, tra le quali: il fucile da cecchino Chukavin 7,62x54mm; un fucile d’assalto Kalashnikov AK-19 da 5,56 mm; un fucile mitragliatore Kalashnikov da 9 mm PPK-20; una carabina da caccia autocaricante “Saiga-9” con elementi innovativi; e una carabina da caccia autocaricante TR3 con elementi innovativi.