
Domani la trattativa finale, se non c’è accordo sarà il ministero a decidere sulla retribuzione minima
Appuntamento a domani per l’ultima trattativa al ministero del lavoro sugli aumenti dei salari di colf, badanti e baby sitter. Si riunirà lunedì infatti per la terza volta la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo relativo alle figure contemplate nel contratto nazionale del lavoro domestico, alla ricerca di un compromesso che faccia contente sia le famiglie, alle prese con un aumento generale dei costi, sia le figure di collaborazione domestica.
In caso di mancato accordo o di assenza delle parti, secondo quanto previsto all’articolo 38 del Ccnl, sarà il ministero del Lavoro, su delega dalle organizzazioni ed associazioni stipulanti, a decidere sulla variazione periodica della retribuzione minima, pari all’80% della variazione del costo della vita per le famiglie di impiegati ed operai rilevate dall’Istat per quanto concerne le retribuzioni minime contrattuali e pari al 100% per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio. Se ciò accadesse, come sottolineato da Assindatcolf (l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), l’aumento rispetto ai minimi del 2022 sarebbe del 9,2%, mentre per i valori di vitto ed alloggio sarebbe dell’11,5%. Secondo i calcoli delle settimane scorse di Fidaldo, la Federazione italiana del lavoro domestico, per una badante a tempo pieno l’aumento sarebbe di circa 125 euro al mese che considerando anche tredicesima, ferie e Tfr porterebbe a un incremento annuo che sfiora i 2.000 euro.