Respinta la richiesta degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per Eva Kaili
Antonio Panzeri afferma di non essere “la mente dell’organizzazione”, in riferimento allo scandalo Qatargate.
«Panzeri non ha mai corrotto per se stesso, ma per altre persone in Qatar e Marocco che gli hanno chiesto di farlo e hanno organizzato tutto – ha dichiarato il legale dell’ex europarlamentare Laurent Kennes – Non è lui la mente dell’organizzazione. Ne ha approfittato? Certo. Ha agito attivamente? È vero, ma non è lui il principale attore. Panzeri ha deciso di parlare e ha determinato in anticipo la sua pena. La legge prevede la collaborazione con la giustizia».
Eva Kaili resta in carcere: la Camera di consiglio ha confermato la custodia cautelare. Il tribunale di primo grado di Bruxelles ha respinto la richiesta dei legali dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo di concederle i domiciliari con il braccialetto elettronico o altre misure alternative.
Poco prima il team di legali della ex vicepresidente del Parlamento Europeo aveva dichiarato che Kaili era stata sottoposta a tortura in carcere.