
Gli esperti ritengono che la frenata sia del tutto fisiologica, tenendo conto della performance messa a segno dai principali indici da inizio anno
Giornata di vendite sulle Borse europee, che hanno chiuso in calo. Milano ha terminato le contrattazioni in ribasso dell’1,75%, Parigi ha chiuso in calo dell’1,86%, Francoforte dell’1,72% e Londra dell’1,07%
Gli esperti ritengono che la frenata sia del tutto fisiologica, tenendo conto della performance messa a segno dai principali indici da inizio anno, con Piazza Affari tornata ieri ai livelli precedenti allo scoppio della guerra in Ucraina.
Il dubbio, però, è legato al trend, che potrebbe rimanere rialzista visto che la recessione dell’economia si profila più lieve delle attese, o potrebbe invertire la rotta, soprattutto se le banche centrali continueranno ad alzare in modo deciso il costo del denaro. I verbali della Banca centrale europea fanno propendere per quest’ultimo scenario.
Lo spread si è attestato a 171 punti (172 ieri) sempre sui minimi dall’aprile dell’anno scorso. Il rendimento dei Btp a dieci anni, dopo la frenata della vigilia, è risalito al 3,769% (dal 3,73%, ma due giorni fa aveva chiuso al 3,89%).
Sul mercato valutario, l’euro vale 1,0794 dollari (da 1,0817 di ieri in chiusura). La moneta unica è indicata anche a 138,68 yen (da 139,07), mentre il rapporto dollaro/yen è a 128,48 (128,58).
Sale il prezzo del petrolio dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte americane, nonostante siano inaspettatamente salite (+8,408 mln a 448,015 mln). Il future di febbraio sul Wti guadagna l’1,37%, attestandosi a 80,57 dollari al barile. Infine è debole il valore del gas: il future di marzo perde l’1,3%, portandosi a 60,89 euro al megawattora.
A Piazza Affari sono andate male le banche, fatta eccezione di Unicredit che ha tenuto le posizioni. Hanno perso quota le St (-3,7%), le Saipem (-3,3%) e le Stellantis (-2,5%). Snam, nel giorno della presentazione del piano industriale al 2026, ha lasciato sul parterre il 2,2%. Sono andate in controtendenza le Iveco (+1,6%) e le Leonardo (+1,89%).