Il Codacons si scaglia contro i benzinai e annuncia l’esposto
Il 25 e 26 gennaio i benzinai incroceranno le braccia. Sullo sciopero però dovrà indagare la magistratura per l’ipotesi di interruzione di pubblico servizio, secondo quanto afferma il Codacons che annuncia esposto alla Procura di Roma.
«Sospendere in modo totale il servizio per 48 ore, sulla rete urbana e sulle autostrade, sia per la modalità servito che per il self service, rappresenta un atto abnorme che creerà enormi e ingiustificati danni ai cittadini. Uno sciopero che appare ancor più immotivato e sbagliato se si considera che il Governo – scrive il Codacons, – su richiesta degli stessi benzinai, ha annacquato il decreto trasparenza, eliminando l’obbligo di indicazione giornaliera dei prezzi medi e riducendo drasticamente le sanzioni per i distributori scorretti».
Prosegue il Codacons: «siamo stati l’unica associazione in Italia a denunciare le anomalie sul fronte dei prezzi dei carburanti, e con i nostri esposti abbiamo ottenuto l’apertura di indagini da parte di Antitrust, Guardia di Finanza e procure. Per tale motivo e alla luce della situazione attuale, abbiamo deciso di rivolgerci alla magistratura affinché accerti se la protesta dei benzinai, per la durata e per le modalità di attuazione, possa configurare possibili reati come l’interruzione di pubblico servizio».
Il presidente del Codacos, Carlo Rienzi, ha poi parlato degli aumenti generali a cui sono sottoposti i cittadini: «la guerra in Ucraina e il caro-energia hanno determinato rincari a cascata a danno degli italiani, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e modificando profondamente le abitudini dei cittadini. Un allarme che, purtroppo, non è cessato, e sembra destinato a perdurare anche nel 2023: già nelle prossime settimane potremmo assistere ad una nuova fiammata dei listini al dettaglio, come effetto delle maggiori accise scattate sui carburanti a gennaio, che rischiano di far lievitare i prezzi dei prodotti trasportati a partire dagli alimentari. Farebbe bene il Governo a inserire la lotta all’inflazione come priorità del paese, perché dopo un 2022 disastroso le famiglie non riusciranno a reggere ulteriori rincari dei listini».