Secondo l’ex presidente, dopo il ritiro del fondo Merlyn, il futuro dei blucerchiati potrebbe essere drammatico
«In presenza di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, all’interno di un pool di investitori, noi ci siamo stati (prima con Vialli e poi con il Fondo Merlyn) e potremmo esserci anche in futuro».
Così Edoardo Garrone, riportato da Radiocor, in merito alle vicende relative allo stato di crisi del club ligure di cui è stato in passato presidente e che, con il ritiro della proposta del fondo Merlyn di Alessandro Barnaba, sembra condannato a “scenari drammatici”.
«Il contesto generale di oggi è purtroppo molto lontano da questo scenario e le conseguenze delle decisioni che hanno portato al fallimento dell’ultima trattativa per il cambio di proprietà e per dare alla Sampdoria il futuro che merita sono solo da imputare all’attuale proprietà e al suo cda» prosegue Garrone sottolineando che «la proposta di Barnaba e di Merlyn Partner non è stata presa in considerazione né dalla proprietà che ha evidentemente altri obiettivi ma certamente non quelli del salvataggio della società e il rilancio della squadra, né dal cda che con il suo rifiuto ha condannato al fallimento quella che era l’ultima, l’unica e la migliore soluzione in grado di garantire un futuro positivo per la Sampdoria».
«Anche in questo caso, come già avvenuto alcuni anni prima con l’operazione Vialli, considerata la qualità del progetto e le professionalità in campo ci siamo resi disponibili a valutare la sottoscrizione, tramite la nostra holding di partecipazioni San Quirico, di una quota insieme ad altri investitori internazionali, qualora le condizioni ben evidenziate da Alessandro Barnaba per rendere fattibile l’operazione si fossero verificate. Questo scenario, come tutti noi ben sappiamo, non si è avverato» ha concluso.