Lo riporta il Financial Times, ricordando che l’istituto prima del 2021 pagava più di 150 milioni l’anno per consulenze
L’a.d. di UniCredit Andrea Orcel (nella foto), ha dimezzato i compensi pagati dalla banca a consulenti esterni, riducendoli di almeno 75 milioni nell’ambito della sua strategia di aggressiva riduzione dei costi.
Lo riporta il Financial Times, ricordando che l’istituto prima del 2021 pagava più di 150 milioni l’anno per consulenze. La riduzione più consistente (-75%) avrebbe riguardato i contratti per consigli operativi e strategici con controparti come McKinsey e Boston Consulting Group, mentre ora le voci di spesa più significative riguardano consulenze su audit e compliance.
La mossa della banca avrebbe comprensibilmente infastidito gli advisor abituati a consolidate e remunerative relazioni, aggiunge il quotidiano. L’obiettivo di Orcel, spiega, è di ridurre la dipendenza di UniCredit da competenze esterne e di aumentarne l’autonomia sul fronte strategico.