
Gli investitori sono focalizzati sulla stagione delle trimestrali, al via anche in Italia mentre negli Stati Uniti è già nel vivo
All’indomani di una seduta positiva, con i tecnologici che hanno dato la spinta ai listini a partire da Wall Street, le Borse del Vecchio Continente aprono in ulteriore miglioramento: Francoforte sale dello 0,14%, Londra dello 0,15%, Parigi dello 0,44% e Milano dello 0,31%.
Gli investitori sono focalizzati sulla stagione delle trimestrali, al via anche in Italia mentre negli Stati Uniti è già nel vivo, e attendono indicazioni dalle banche centrali che, la prossima settimana, annunceranno le nuove decisioni sui tassi di interesse.
Anche se per il momento mancano le conferme, c’è la speranza che Fed e Bce sposino una politica meno aggressiva, in un contesto in cui la frenata dell’economia globale potrebbe essere più contenuta del previsto.
Buono l’andamento delle Piazze asiatiche (Tokyo ha chiuso a +1,46%).
Sul valutario l’euro si conferma vicino a 1,09 sul biglietto verde e vale 1,089 dollari (da 1,0826 ieri). L’euro/dollaro è a 141,609 e il dollaro/yen a 130,09.
Poco mossi i prezzi del petrolio, con gli occhi sulla domanda cinese, che appare in recupero dopo la fine della politica restrittiva contro il Covid: i future marzo del Wti salgono dello 0,10% a 81,7 dollari al barile, quelli del Brent di pari scadenza cedono lo 0,07% a 88,11 dollari.
In calo del 9% a 60 euro al megawattora i prezzi del gas naturale, dopo avere segnato una prima posizione a 59,7 euro.
A Milano, nei primi minuti di scambi, Iveco (+1,94%) in vetta, dopo operazione con Horiba Mira. Bene oil (Saipem +1,5%, Prysmian +1,2%) e tech con St (+1,1%).
Infine sul fronte macro, i dati principali in agenda sono gli indici Pmi in arrivo da Giappone, Eurozona e Gran Bretagna.
Dagli Usa, in programma le letture preliminari del Pmi manifatturiero e del Pmi servizi e l’indice manifatturiero della Fed di Richmond per gennaio. Tra le trimestrali, in evidenza quelle di Johnson & Johnson, Danaher Corporation, Verizon Communications, Raytheon Technologies, Union Pacific, Lockheed Martin e General Electric Company prima dell’apertura dei mercati, quelle di Microsoft e Texas Instruments dopo la chiusura dei mercati.