
Il colosso californiano a beneficiato della ripresa dei consumi post pandemia e delle sanzioni sul greggio russo
Il gruppo petrolifero Chevron ha registrato un utile netto di 35,5 miliardi di dollari nel 2022, più del doppio rispetto all’anno precedente, grazie all’impennata dei prezzi del petrolio e del gas. Il colosso Usa ha battuto il suo precedente record, stabilito nel 2011, di quasi 10 miliardi di dollari. Anche il fatturato annuale di 246,3 miliardi di dollari, in crescita del 51,6%, ha raggiunto il massimo storico.
Chevron ha beneficiato dei prezzi elevati del petrolio, grazie alla forte ripresa della domanda dopo il calo della pandemia di Covid-19 e alle mancate esportazioni russe dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
Il prezzo medio a cui la major ha venduto il greggio e i liquidi di gas naturale è stato di 78 dollari al barile, 4 dollari in più rispetto al 2021.
La produzione di Chevron è stata di 3,01 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno, il 3% in meno rispetto al 2021, principalmente a causa dell’abbandono delle concessioni in Thailandia e Indonesia. Ma negli Stati Uniti, la società ha pompato un record di 1,2 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno.
Le vendite di prodotti raffinati sono aumentate del 7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 1,24 milioni di barili al giorno, in parte grazie alla forte domanda di carburante per aerei a seguito della ripresa del traffico aereo.
Il principale freno agli utili è stato un onere di 1,1 miliardi di dollari per ammortamenti e svalutazioni delle operazioni internazionali. L’utile per azione, rettificato per le voci eccezionali, si è attestato a 18,83 dollari per l’anno, al di sotto delle aspettative degli analisti.
Wall Street sembra essersi concentrata su questo punto e le azioni Chevron sono scese dell’1,2% nelle contrattazioni elettroniche prima dell’apertura della Borsa di New York.
Mercoledì scorso, l’azienda californiana di San Ramon ha annunciato il lancio di un programma di riacquisto di azioni per un valore massimo di 75 miliardi di dollari, uno dei più grandi mai realizzati.
Questa operazione, che consente a una società di prendere il controllo di alcune delle proprie azioni e poi annullarle, ha lo scopo di aumentare il valore delle restanti azioni in circolazione.