
L’attenzione dei mercati è già proiettata alla settimana prossima, con le mosse delle banche centrali
Le Borse europee hanno chiuso la settimana poco distanti dalla parità: Parigi -0,03%, Francoforte +0,1%, Londra +0,05%, Madrid +0,26% e Amsterdam +0,39%. Milano, maglia rosa con un +0,83%, dopo avere sfiorato +1%, confermandosi ai massimi in un anno sopra i 26.400 punti (+11% circa da inizio anno).
Il rallentamento dell’inflazione americana in linea con le stime, la stagione delle trimestrali ormai nel vivo (protagoniste a breve anche le grandi banche italiane, con Unicredit il 31 gennaio) e le attese per le mosse della settimana prossima di Fed e Bce hanno tenuto banco in una giornata cauta.
Sul fronte energetico il petrolio ha cambiato rotta dopo essere arrivato a guadagnare oltre un punto (-0,93% il Wti marzo a 80,21 dollari al barile e -0,8% il Brent di pari scadenza a 86,77 dollari). Recupera nel finale, dopo i cali precedenti, il gas naturale, che comunque si riavvicina alla soglia dei 50 euro al megawattora, ai minimi da dicembre 2021 (+2% a 55,95 euro i contratti febbraio scambiati ad Amsterdam).
Sul mercato valutario, l’euro si indebolisce ed è scambiato a 1,0839 dollari(1,0878 in avvio e ieri in chiusura 1,09) e a 140,89 yen (141,31 in apertura, da 141,75), mentre il dollaro/yen è a 129,96 (129,89 in avvio, da 130,5). Infine, lo spread nel finale sale a 185 punti, contro i 182 dell’apertura e i 183 della vigilia.
A spingere il Ftse Mib sono stati i petroliferi (Tenaris +2,27%, Saipem +4,5%), gli industriali con Buzzi (+2,45%) e i tecnologici con St (+2,32%) che, dopo una partenza sotto tono, ha di nuovo imboccato la strada del rialzo, continuando a festeggiare i conti del quarto trimestre e del 2022, sopra le stime, e un outlook che ha convinto gli analisti.
Protagonista anche Moncler (+2,37%%), in giorno clou per il settore della moda, all’indomani del bilancio di Lvmh (-0,24% a Parigi), con numeri da record, ma una redditività sotto le stime. In coda Telecom (-0,7%), dopo il nulla di fatto della riunione di ieri al Mimit sul dossier della rete, e Pirelli (-1,25%), dopo che l’americana Goodyear ha fatto sapere che taglierà del 5% lo staff globale, ovvero circa 500 posizioni.