
Sale l’attesa per le decisioni che la prossima settimana annunceranno la Federal Reserve e la Banca centrale europea in tema di tassi
Avvio in lieve rialzo per le Borse europee: l’indice Dax della borsa di Francoforte è in calo dello 0,03% a 15.127,85 punti, l’Ftse di Londra sale dello 0,10% a 7.768,56, il Cac a Parigi cede lo 0,07% a 7.091,08. Milano la migliore, cone l’Ftse Mib in crescita dello 0,16% a 26.260,00.
Sale l’attesa per le decisioni che la prossima settimana annunceranno la Federal Reserve e la Banca centrale europea in tema di tassi. Inoltre saranno giorni densi di dati macro e anche trimestrali clou, come quelle di Apple e Amazon.
Intanto ieri Wall Street ha chiuso in deciso rialzo, con il titolo Tesla volato del 10%. Il mercato americano ha festeggiato l’andamento del pil, che nel quarto trimestre 2022 è andato meglio delle attese, salendo del 2,9%, ma ha rallentato il passo rispetto al terzo trimestre, quando era migliorato del 3,2%.
Sul mercato valutario, l’euro è scambiato a 1,0895 dollari (ieri in chiusura a 1,09) e a 141,4 yen (141,75), mentre il dollaro/yen è a 130 (130,5). Il petrolio è stabile: il wti, contratto di marzo, registra un +0,19% attestandosi a 81,16 dollari al barile. Infine il gas segna ancora il passo: il future di febbraio si attesta a 52,7 euro al megawattora (-3,7%).
Per quanto riguarda l’azionariato, in Europa oggi sarà sotto osservazione il settore del lusso, dopo che ieri a mercati chiusi il colosso francese, Lvmh, ha pubblicato i numeri da record del 2022.
In Italia, inoltre, Ferragamo ha reso noto l’andamento del fatturato 2022, salito meno di altri gruppi, del 10,2% (+5,7% a cambi costanti) a 1,25 miliardi di euro. La casa fiorentina ha risentito della forte esposizione in Cina, dove il business ha subito una battuta d’arresto a causa dei lockdown. Sotto la lente anche Tim, sebbene ieri il nuovo tavolo negoziale al governo sia finito con un uovo nulla di fatto.
Infine, sul fronte macro oggi negli States in programma i dati sui redditi personali e le spese per i consumi di dicembre. Sotto la lente della Federal Reserve il dato sull’andamento dei prezzi legati ai beni di consumo.