
Una società con sede a Kingston avrebbe frodato una 40ina di investitori giamaicani, compreso l’uomo più veloce del mondo
C’è anche Usain Bolt fra le 40 persone circa coinvolte in una maxi truffa finanziaria emersa in Giamaica. Secondo quanto racconta Le Monde, le autorità locali starebbero indagando sulla Stocks and Securities Limited, società d’investimento con sede a Kingston cui era stato affidato in custodia un fondo di 12 milioni di dollari di Bolt (11 milioni di euro circa), che però è stato quasi completamente prosciugato.
Lo scandalo che ha travolto l’isola caraibica non ha risparmiato il campione mondiale di velocità, 8 volte oro olimpico, che ha immediatamente ricevuto parole di supporto dai locali: «la maggior parte della popolazione è disgustata da questo atto criminale – ha dichiarato ai media Abka Fitz-Henley, giornalista e comunicatore molto seguito nell’isola caraibica – che è un’ingiustizia nei confronti di un uomo estremamente gradevole oltre a essere il giamaicano più popolare al mondo. Speriamo che riveda presto i suoi soldi».
Vittime della frode anche persone meno abbienti, anziani compresi, che sono rimasti senza soldi.
Bolt, nato nella parrocchia di Trelawny nella Giamaica nord-occidentale, è molto amato nell’isola come personaggio di spessore mondiale ma modesto. Sulla vicenda il velocista ha mantenuto il riserbo, salvo spendere parole di amore per la propria patria: «qualunque cosa stia accadendo in questo momento in questa terra, la Giamaica è il mio paese, la amo e questo non potrà mai cambiare ed avere alcun effetto. Farò sempre tutto ciò che è in mio potere per farla crescere».