
In calo anche Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8%), ma accelerano Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%)
Le stime preliminari Istat rilevano, a gennaio, per l’indice Nic con tabacchi, un aumento dello 0,2% su mese e del 10,1% su anno (record da settembre 1984) da +11,6% del mese precedente.
La frenata si deve al forte rallentamento dei prezzi di Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%) e non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8%) e Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); accelerano Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%), Beni non durevoli (da +6,1% a +6,8%) e Servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
Si accentua la dinamica tendenziale dei carburanti. L’inflazione di fondo sale da +5,8% a +6%, quella al netto dei soli beni energetici è stabile a +6,2%.
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +3,2% per la componente di fondo. L’Ipca diminuisce dell’1,3% su mese, a causa dei saldi invernali di cui il Nic non tiene conto, e aumenta del 10,9% su anno (da +12,3% di dicembre).
Su base annua, i prezzi dei beni evidenziano un profilo in rallentamento (da +17,1% a +14,2%), mentre quello relativo ai servizi evidenzia un lieve incremento (da +4,1% a +4,2%); si ridimensiona il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni.
Si attenua la dinamica tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un rallentamento su base tendenziale (da +12,6% a +12,2%), mentre al contrario si accentua quella dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,5% a +9%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve prevalentemente ai prezzi dei Servizi per l’abitazione (+1,6%), degli Alimentari lavorati (+1,5%), dei Beni durevoli e non durevoli (+0,8% per entrambi), degli Energetici non regolamentati (+0,7%); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli Energetici regolamentati (-24,7%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (-1,6% a causa di fattori stagionali).