
È il valore più alto dallo scorso agosto, grazie alla diminuzione della pressione sui costi. Bene Francia, Italia e Irlanda
Rallenta ancora a gennaio la contrazione manifatturiera nell’area dell’euro, mentre si affievolisce la pressione sui costi. L’indice S&P Global PMI per il settore manifatturiero dell’eurozona di gennaio è aumentato per il terzo mese consecutivo e ha raggiunto 48,8 da 47,8 di dicembre.
Sebbene ancora al di sotto della soglia di 50, e quindi indicativo di un peggioramento dello stato di salute del settore manifatturiero della zona euro, rappresenta il valore più alto dallo scorso agosto.
Nel dettaglio, la classifica PMI manifatturiero per paese a gennaio vede: Francia 50,5 (flash 50,8), massimo in 5 mesi; Italia 50,4, massimo in 7 mesi; Irlanda 50,1, massimo in 3 mesi; Paesi Bassi 49,6, massimo in 5 mesi; Grecia 49,2, massimo in 4 mesi; Austria 48,4, massimo in 4 mesi; Spagna 48,4, massimo in 4 mesi, Germania 47,3 (flash 47).
“Le preoccupazioni sui disagi della fornitura di gas facendone impennare il prezzo hanno lasciato il posto ad un mercato energetico in Europa molto più stabile, anche grazie in parte alle sovvenzioni statali e alle miti temperature”, ha commentato Chris Williamson, chief business economist presso S&P Global Market Intelligence.
“Allo stesso tempo, i generali problemi riscontrati sulla catena di distribuzione sono diminuiti considerevolmente, favorendo la riduzione del livello del lavoro inevaso in parecchie aziende e l’aumento della loro produzione. La rimozione delle restrizioni anti Covid 19 nella Cina continentale ha nel frattempo sottolineato sempre più che il freno a livello globale pandemico è ormai passato. Tutto ciò ha contribuito a far scendere la pressione inflazionistica generale e ha risollevato l’ottimismo rispetto al fatto di aver superato la fase più grave della stretta del costo della vita. Rimane però debole – ha proseguito – la domanda, con pochi segnali di fattori di crescita seri all’orizzonte. L’economia deve ancora sentire appieno l’impatto dei tassi di interesse maggiori, che sembrano destinati a crescere ancora nei prossimi mesi, presentando potenziali sfide per le prospettive di crescita economica”.
(Nella foto il porto di Marsiglia)