
Il piano stabilisce il quadro per la trasformazione dell’industria dell’Ue per l’era delle emissioni nette zero.
Un fondo sovrano comune entro l’estate e aiuti di Stato nel breve termine: sono i due pilastri del nuovo Green Deal Industrial Plan presentato oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il collegio dei commissari ha approvato la comunicazione che ne delinea priorità e contorni, e che sarà sul tavolo del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Il piano, si legge nel documento, “stabilisce il quadro per la trasformazione dell’industria dell’Ue per l’era delle emissioni nette zero”.
Più nel dettaglio, il piano prevede una regolamentazione prevedibile e semplificata per garantire la realizzazione rapida di capacità produttive a zero emissioni nette; accesso più rapido a finanziamenti sufficienti, stimolando gli investimenti ed evitando la frammentazione del mercato unico; garantire che la forza lavoro europea sia qualificata nelle tecnologie richieste dalla transizione verde; mantenere il commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti, basato sulla cooperazione con i partner allo scopo di garantire forniture diversificate, affidabili e una concorrenza internazionale leale.
Quindi, azione immediata su facilitazione degli aiuti di stato alle imprese; nuovo quadro per usare le risorse disponili attualmente provenienti da fondi europei esistenti (circa 270 miliardi di euro); a medio termine proposta per creare un fondo sovrano europeo nell’ambito della verifica del bilancio 2021-2027 “prima dell’estate”.
Sulla possibilità di nuovi strumenti finanziari massima cautela: Bruxelles si limita a indicare che “deve essere aumentato il finanziamento europeo” a sostegno della transizione “per evitare di frammentare il mercato unico a causa dei diversi livelli di sostegno nazionale, esacerbare le disparità regionali e colmare il divario tra i finanziamenti attualmente disponibili e le esigenze”.
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