Nel dl si prevede che le plusvalenze concorrano a formare il reddito sia in quote costanti sia nell’esercizio. E via alla ripartizione quinquennale
Nel pacchetto di 22 emendamenti del Governo presentati ieri sera in Senato al Dl milleproroghe spunta un intervento sulle plusvalenze delle società sportive professionistiche.
Si prevede che “le plusvalenze realizzate mediante cessione dei diritti all’utilizzo esclusivo della prestazione dell’atleta per le società sportive professionistiche concorrono a formare il reddito in quote costanti”, con la rateizzazione, “nei limiti della parte proporzionalmente corrispondente al corrispettivo eventualmente conseguito in denaro” mentre “la residua parte della plusvalenza concorre a formare il reddito nell’esercizio in cui è stata realizzata”.
Cambia anche, più in generale, il trattamento fiscale delle plusvalenze dei beni posseduti dalle società sportive professionistiche eliminando, come spiega la relazione di accompagnamento, “la facoltà per le società sportive di poter ripartire le plusvalenze in cinque anni ai fini della determinazione del reddito nel caso di possesso di un anno” in questo modo rientrando “nella condizione generale di possesso triennale”.