
La Borsa di Londra, nonostante le forti difficoltà sul fronte economico e sociale, registra il nuovo record storico grazie al traino di Shell
Arriva subito uno stop, seppur a singhiozzo, per i mercati finanziari europei che, senza avere neanche il tempo di festeggiare i rialzi delle Banche centrali nelle attese, si ritrovano a fare i conti con le deludenti trimestrali di Amazon, Alphabet e Apple e, soprattutto, con la tenuta oltre le aspettative del mercato del lavoro Usa, che potrebbe lasciare margini alla Fed per intervenire in modo più aggressivo sui tassi.
Le Borse europee chiudono così in ordine sparso l’ultima seduta della settimana, migliorando solo sul finale grazie al dato positivo sull’indice Ism servizi statunitense, a dimostrazione della tenuta dell’economia a stelle e strisce in questa fase. A Francoforte il Dax perde lo 0,20% a 15.477,95 punti, a Parigi il Cac 40 sale dello 0,94% a 7.233,94 punti e a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna -0,55% a 26.950,74 punti.
A staccarsi dal resto del gruppo è stavolta la Borsa di Londra che, nonostante le forti difficoltà sul fronte economico e sociale, registra il nuovo record storico sul Ftse 100, superando il tetto dei 7.900 punti grazie al traino di Shell (che fa da contraltare al tonfo della sterlina, ai minimi da inizi gennaio).
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro scende a 1,084 (da 1,093 ieri in chiusura). Euro/yen a 141,96 (141,12), dollaro/yen a 128,63. In leggero rialzo il prezzo del gas naturale ad Amsterdam a 58,5 euro al MWh (+2,6%) mentre guadagna anche il petrolio: Wti di aprile scambia a 76,8 dollari al barile (+0,7%), il Brent a 82,7 dollari (+0,6 per cento).
Sull’azionario, a zavorrare il listino milanese sono le prese di profitto su Intesa Sanpaolo (-2,9%) dopo i conti positivi del 2022, con il titolo che trattava ai massimi da un anno. Vendite anche sulle utility con Hera (-2,8%), Cnh (-1,1%) e Ferrari (-1,9%). In calo Tim (-1,2%) alle prese con l’offerta del fondo Kkr per la rete. In netta controtendenza Pirelli (+3,6%), premiata da una raccomandazione di Morgan Stanley, e Campari (+2,4%). Fuori dal listino principale +2,8% per Mps.