Nel nostro Paese, i dati raccolti hanno attribuito ciò alla debolezza della domanda e all’attuale incertezza che gira attorno allo schema governativo del superbonus
L’indice dell’attività edile stilato S&P Global per l’Eurozona è salito a 46,1 a gennaio, in aumento rispetto al minimo di 31 mesi del mese precedente di 42,6. L’ultima lettura ha segnalato la riduzione mensile più debole dell’attività di costruzione complessiva da sette mesi, poiché la produzione è diminuita a un ritmo più lento per l’edilizia commerciale, l’edilizia residenziale e l’ingegneria civile.
I nuovi ordini alle imprese di costruzioni dell’Eurozona sono diminuiti per il decimo mese consecutivo, ma il tasso di contrazione è sceso ai minimi dallo scorso giugno, mentre il tasso di perdita di posti di lavoro è stato solo marginale.
Nel frattempo, gli acquisti di input sono diminuiti per un ottavo mese, mentre i tempi di consegna si sono allungati al tasso più basso da novembre 2020. Sul fronte dei prezzi, l’inflazione dei costi di input è scesa al minimo di due anni, ma è rimasta nel complesso marcata. Infine, il sentiment delle imprese è migliorato fino ai massimi di sette mesi.
Per quanto riguarda l’Italia, l’indice, a gennaio e per il secondo mese consecutivo, è rimasto al di sotto della soglia neutra di non cambiamento di 50.0 (sopra c’è espansione, sotto contrazione). Attestandosi su 48.2, in salita da 47.0 di dicembre, ad inizio anno l’indice ha mostrato una modesta contrazione dell’attività, che è stata inoltre minore rispetto alla precedente indagine.
I dati settoriali hanno rivelato contrazioni più lente dell’attività edile non residenziale e residenziale, mentre il sottosettore dell’ingegneria civile ha di nuovo riportato una crescita. In quest’ultimo caso, l’espansione di gennaio è stata la terza consecutiva su base mensile, con l’ultima che però è stata la migliore da marzo 2022.
“L’attività totale e i nuovi ordini hanno entrambi continuato a ridursi, con i dati raccolti che hanno attribuito ciò alla debolezza della domanda e all’attuale incertezza che gira attorno allo schema governativo del superbonus. Di conseguenza l’attività di acquisto è stata ridotta ad un tasso più veloce”, si legge nel comunicato di S&P Global PMI.
L’attività edile complessiva è stata ancora limitata dalla contrazione dei nuovi ordini. L’indagine di gennaio ha segnalato il quinto calo degli ultimi sette mesi, con evidenti segnali di debolezza della domanda e carenza di nuovi appalti disponibili nel mercato. L’incertezza riguardante lo schema governativo del superbonus ha aggiunto pressioni al ribasso alle vendite che hanno portato ad un notevole ridimensionamento dell’attività di acquisto.
Gli ultimi dati hanno indicato la maggiore riduzione degli acquisti da aprile 2020, che ha a sua volta causato una minore pressione sui fornitori e aiuta quindi a capire meglio l’allungamento più debole dei tempi medi di consegna dei fornitori in oltre due anni. Le aziende campione hanno poi riportato come in alcuni casi abbiano continuano a persistere i disagi sulla catena di distribuzione, segnalando a gennaio la continua carenza di materiale presso i propri fornitori.
Sul fronte dei prezzi, l’inflazione dei prezzi ha mantenuto la sua recente tendenza al ribasso. In generale, i costi di acquisto hanno indicato l’aumento minore dalla fine del 2020. Gli oneri sostenuti dalle imprese edili italiane hanno però continuato a salire, ad un livello storicamente elevato e per il trentaduesimo mese consecutivo. Le aziende hanno notato che i prezzi sostenuti per il materiale edile sono rimasti sostenuti.
Le aziende “stanno sperando che l’inflazione continui l’attuale traiettoria al ribasso per i prossimi 12 mesi. Ciò aiuterebbe una migliore stabilità del mercato e una nuova crescita dei nuovi ordini per i progetti edili italiani. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è stato inoltre citato come fonte di crescita potenziale del prossimo anno”, si legge. In generale, l’ottimismo sulle previsioni di conseguenza è risultato sensibilmente maggiore ad inizio anno e ha raggiunto il livello massimo in otto mesi.