
Si continua ad emigrare. Ma non si parte più per disperazione o per povertà. Chi lascia l’Italia non solo è ampiamente preparato ma anche ben accetto nelle altre nazioni. Primi fra tutti gli Stati Uniti
Sempre più spesso i lavoratori italiani decidono di lasciare la Nazione d’origine ed emigrare. Cambiano, però, alcune cose rispetto agli anni passati. Prima di tutto la formazione. Chi parte, oggi, il più delle volte ha un’altissima formazione e decide di andarsene per le prospettive sempre meno attraenti. Cambia anche l’origine del flusso migratorio: se una volta era il Sud Italia il protagonista di questo trend, oggi è la Lombardia.
La conferma arriva dagli ultimi dati AIRE analizzati da Francesca Parvizyar International events.
I numeri evidenziano un sensibile aumento degli iscritti USA all’anagrafe degli italiani residenti all’estero. Per la precisione 283.350 all’inizio del 2020 che sono successivamente diventati 297.917 all’inizio del 2022. E sono proprio gli USA ad essere la meta preferita da questa popolazione di nuovi emigranti. Questo perché le aziende statunitensi sembrano apprezzare particolarmente la flessibilità e la preparazione dei nostri giovani. A ruota seguono la Svizzera e il Regno Unito.
A differenza di quanto si potrebbe credere, la Germania, terra di emigrazione già in passato è soltanto quinta. Dall’analisi si evidenzia anche che a spaventare sono elementi come la mancanza di adeguata retribuzione per i giovani italiani. Non ultima la burocrazia e le scarse prospettive di carriera.