
Per Mps crescono i ricavi. La solidità patrimoniale sale dall’11 al 15,6%. Si riducono i crediti deteriorati netti
Per Mps rosso di 205 milioni di euro nel 2022, a fronte dell’utile di 310 milioni registrato l’anno prima. Tutta colpa dei 925 milioni di costi di ristrutturazione legati al piano di esodi incentivati, al netto dei quali l’esercizio si sarebbe chiuso con un utile di 720 milioni. Consolano un po’ i dati del quarto trimestre che ha registrato profitti per 156 milioni, più del doppio dei 75 milioni attesi dagli analisti.
Al 31 dicembre 2022 il gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 3.088 milioni di euro, in crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente, grazie al balzo del 26% del margine di interesse (1.539 milioni), spinto dal rialzo dei tassi, che ha compensato il calo delle commissioni (-8%), penalizzate dalla volatilità dei mercati. Gli oneri operativi sono scesi a 2.099 milioni, segnando un calo del 2,3%, permettendo al risultato operativo lordo di salire da 874 a 989 milioni (+13,2%), con un contributo dell’ultimo trimestre di 333 milioni, in crescita di oltre il 60% sia rispetto al trimestre precedente che rispetto al quarto trimestre del 2021.
La solidità patrimoniale è salita dall’11% al 15,6%, mentre i crediti deteriorati si sono ridotti del 20% a 3,3 miliardi di euro, con un’incidenza di quelli netti scesa dal 2,6 al 2,2%.