
In carcere il presunto “capo” dell’organizzazione, 31enne imprenditore residente a Tolentino, e un 66enne professionista, residente a Martinsicuro
Continuano le truffe legate al superbonus 110%. Sotto la lente d’ingrandimento sono finite questa volta Camerino e Macerata dove gli investigatori hanno scovato e smantellato un’associazione per delinquere che aveva accumulato 4,8 milioni di euro di crediti fittizi.
7 le ordinanze cautelari eseguite, di cui cinque ai domiciliari e due in carcere, mentre è stato ordinato anche il sequestro preventivo di quote di due società, crediti monetizzati e proventi di riciclaggio per oltre 2.750.000 euro, immobili, ritenuti profitto degli illeciti ipotizzati. In carcere sono finiti il presunto “capo” dell’organizzazione, 31enne imprenditore residente a Tolentino, e un 66enne professionista, residente a Martinsicuro. Ai domiciliari invece sono finiti madre, moglie e sorella del 31enne, residenti a Tolentino come altri due professionisti.
Non solo: sono stati sequestrati 10 fabbricati, 12 terreni, quattro auto, orologi di lusso, oggetti preziosi, contanti, un assegno per circa 30 mila euro, e ulteriore materiale. I reati per cui si procede vanno dal trasferimento fraudolento di valori, al riciclaggio, all’autoriciclaggio.
Secondo quanto emerso l’organizzazione, tramite proprie società nell’edilizia e professionisti, certificava lavori di ristrutturazione eccedenti il reale valore di quelli eseguiti, aventi oggetto miglioramento energetico e adeguamento antisismico per ottenere “ecobonus” e “sismabonus”. A quanto pare valori di appalti e computi metrici venivano gonfiati ad hoc.