
Tutte le abitazioni residenziali, salvo alcune eccezioni e deroghe, dovranno arrivare alla classe energetica “E” entro il 2030 e alla “D” entro il 2033 mentre nel 2050 si dovrebbe arrivare alle emissioni zero
Arriva il primo via libera dal Parlamento europeo alle case green. La commissione Industria dell’Europarlamento ha infatti votato la sua proposta di direttiva sulla performance energetica degli edifici, che prevede il ricalcolo delle classi energetiche, con classe D al 2033 per gli alloggi residenziali. In pratica le abitazioni dovranno arrivare alla classe energetica “E” entro il 2030 e alla “D” entro il 2033 mentre nel 2050 si dovrebbe arrivare alle emissioni zero.
Tutto ciò con deroghe ed eccezioni. Sono infatti escluse case di vacanza, palazzi storici protetti, chiese e abitazioni indipendenti di meno di 50 metri quadrati. Inoltre, altre deroghe potranno essere concesse in caso di costi eccessivi delle materie prime, impossibilità tecnica di realizzare gli interventi e penuria di manodopera qualificata. E gli interventi, come il cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari, potranno essere cofinanziati non solo con risorse nazionali ma anche con un eventuale fondo europeo ad hoc.
Il testo si basa su un accordo tra Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi e Sinistra. Contrari Ecr (di cui fa parte FdI) e Id (di cui fa parte la Lega). Forza Italia si è invece sfilata dalla posizione della sua casa politica, il Ppe. «Nonostante come Partito popolare europeo abbiamo ottenuto alcuni correttivi – ha dichiarato l’eurodeputato FI Massimiliano Salini – non ci sono le condizioni per votare a favore. Il compromesso è peggiorativo rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea e auspichiamo venga migliorato nei negoziati che impegneranno le istituzioni Ue nelle prossime settimane».
Il testo dovrebbe passare in plenaria a marzo ma il dossier dovrà scontrarsi con la posizione decisamente critica dell’Italia, pronta sul tema a dare battaglia. «La direttiva sulle case verdi va emendata per adattarla al contesto italiano che è speciale rispetto al resto d’Europa. Il patrimonio immobiliare del nostro Paese è antico, prezioso e fragile e dobbiamo conservarlo al meglio per le future generazioni – ha detto Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. – Il Governo difenderà senza tentennamenti questa linea tutelando il valore degli immobili e non imponendo in tempi insostenibili onerosi lavori ai privati. Su questo non possono esserci dubbi».