
Per Credit Suisse rosso di 1,4 mld nel solo quarto trimestre. Colpa dei costi di ristrutturazione
Maxi perdita di 7,3 miliardi di franchi nel 2022 per Credit Suisse. Nel solo quarto trimestre la perdita netta è stata pari a 1,4 miliardi di franchi svizzeri, peggiore delle stime degli analisti, che avevano previsto un calo di 1,32 miliardi di franchi. Tutta colpa dei costi relativi al processo di ristrutturazione che il colosso continua a portare avanti, puntando maggiormente sulla gestione patrimoniale a scapito dell’investment banking. L’amministratore delegato Ulrich Koerner ha dichiarato che il 2022 è stato un “anno cruciale per il Credit Suisse” e che l’azienda ha “eseguito a ritmo” il suo piano strategico per creare una “banca più semplice e focalizzata”.
Proprio questo settore è all’origine del calo del 35% dei ricavi. Vi è poi stato un importante deflusso di clientela avvenuto negli ultimi mesi, causato anche da voci, infondate, di difficoltà della banca in termine di capitale. I fondi usciti sono stati di 123 miliardi, nel 2021 ne erano entrati 30. Fuga soprattutto dalla divisione di wealth management, dove i flussi in uscita , che si sono concentrati soprattutto nel quarto trimestre dell’anno, sono ammontati a 95,7 miliardi.